Luca Sacchi è morto a 25 anni ucciso da un colpo di pistola, sparato da un rapinatore a Roma. Il gestore del pub racconta di come ha provato a salvarlo.
Non ce l’ha fatta Luca Sacchi, il ragazzo 25enne ferito alla testa da un colpo di pistola fuori da un pub a Roma. Luca ha provato a difendere la fidanzata Anastasia da una rapina, e gli aggressori gli hanno sparato in testa. Il giovane lavorava nella Capitale come personal trainer, mentre la fidanzata Anastasia è una baby-sitter. Luca Sacchi è morto a poche centinaia di metri da casa sua, e i testimoni sono tutti sconvolti per l’accaduto.
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Morte di Luca Sacchi: il racconto drammatico del gestore del pub
Alla luce della notizia della morte di Luca Sacchi continuano le indagini sull’accaduto. Dopo la testimonianza della fidanzata di Luca, Anastasia, anche il gestore del pub di fronte al quale è avvenuta la tragedia ha raccontato la sua versione dei fatti: “C’è stato un colpo solo. Tutti quelli che erano dentro al locale hanno cercato di aiutare questo ragazzo, io gli ho dato un po’ di carta per tamponare la ferita, quello che c’era, dei guanti… poi mi sono messo a fare il giro con un poliziotto, per fargli vedere dov’erano le telecamere di sorveglianza sparse. Poi questi qua sono scappati”.
“Io gli ho dato un po’ di carta per tamponare. Comunque è stato un colpo solo e poi questi qua sono scappati.” La testimonianza del gestore di un pub sulla vicenda, a #Roma, del 24enne morto per difendere la propria ragazza ⬇️ pic.twitter.com/M0TQtmq1RU
— Sky tg24 (@SkyTG24) 24 ottobre 2019
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