Sigaretta elettronica: innalzato il livello di allerta in Italia

Sigaretta elettronicaSebbene in Italia non ci siano stati casi di malattie polmonari legate all’utilizzo della Sigaretta Elettronica è stato innalzato il livello d’allerta.

Il numero di decessi collegati all’utilizzo di sigaretta elettronica negli Stati Uniti è salito a 26 vittime. In alcuni Stati americani è stato addirittura proibita la vendita di liquidi finché non saranno chiare le cause di questa malattia polmonare. L’ipotesi più seguita è che la causa della diffusione dei casi sia l’acquisto o la creazione di liquidi artigianali non conformi alle regole imposte dai produttori. Mentre non è ancora chiaro se a causare la malattia sia un intossicazione chimica o l’accumulo di liquido nei polmoni.

Al momento in Europa non si sono verificati casi di malattia polmonare collegata all’utilizzo di sigaretta elettronica. Questo fa pensare che le regole maggiormente rigide applicate dai Paesi europei sulla vendita dei liquidi e sul controllo dei dosaggi stia facendo la differenza. Ciò nonostante dall’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze di Lisbona ha chiesto ai Paesi dell’UE di innalzare il grado di allerta.

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Sigaretta elettronica, innalzato il livello d’allerta

L’invito dell’Osservatorio Europeo sulle droghe e le tossicodipendenze è stato accolto dall’Istituto Superiore di Sanità italiano che ha deciso di innalzare il livello d’allerta al grado 2 (il penultimo). In Italia, secondo le statistiche, ci sarebbero circa 900.000 utilizzatori di sigaretta elettronica. Come detto sopra nel nostro Paese non si sono verificati casi di malattie polmonari collegate all’utilizzo della sigaretta elettronica.

Possibile dunque, che il maggior controllo sulla vendita dei liquidi e le regole restrittive sui dosaggi permessi abbia fatto la differenza. In ogni caso il fatto che dall’altro lato dell’oceano ci sia una vera e propria epidemia costringe ad osservare il fenomeno con attenzione e con il giusto grado di preoccupazione.

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