Bimbo di 10 anni diventa “posseduto”e aggredisce la madre: “Aveva una risata maligna”

BimboUn bimbo di 10 anni cambia radicalmente atteggiamento e si comporta come se fosse posseduto. In seguito si scopre che era affetto da pandas.

Dai tabloid britannici emerge una storia che potrebbe aiutare diversi genitori a scoprire se i figli sono affetti da una patologia neuropsichiatrica giovanile. Jack Maclain era un bambino normalissimo, socievole, amante del calcio e delle arti marziali. Un giorno ha improvvisamente cambiato atteggiamento, diventando asociale e irritabile. Con il passare delle settimane ha persino sviluppato pensieri suicidi e comportamenti aggressivi nei confronti dei familiari e soprattutto della madre.

Preoccupata che potesse mettere in pratica l’intento di suicidarsi, la madre, Alison (psichiatra), ha deciso di prendere un appuntamento con il suo medico. La donna aveva riscontrato alcuni sintomi dell’autismo, sintomi però che fino a quel momento non si erano manifestati e che non corrispondevano con la letteratura in merito. Dopo alcuni controlli è emerso che il piccolo era affetto da pandas, una infiammazione cerebrale che causa vari disturbi mentali. I bambini che sono soggetti a questa patologia possono sviluppare disturbi ossessivo compulsivi, tic e disordini alimentari. Adesso la madre sta lottando per divulgare il caso del figlio e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla pandas. Spesso infatti non viene diagnosticata perché scambiata con problemi comportamentali.

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Bimbo diventa “posseduto”, il racconto della madre

Il racconto dello sviluppo della patologia è stato riportato in parte sul ‘Mirror‘. La madre spiega che tutto è cominciato il giorno di un torneo calcistico. Jack ha cominciato ad accusare un’ansia insolita e quando sono giunti al campo si è rifiutato di scendere dalla macchina. Sulla strada di casa il bambino ha cominciato a dire frasi del tipo: “Non merito di avere amici” oppure “Non merito di giocare a calcio”.  In seguito il bambino ha aggiunto: “Non merito di vivere. Quando torniamo a casa mi tolgo i vestiti e sto fuori finché non muoio di freddo”.

Nelle settimane successive le sue condizioni mentali sono peggiorate ulteriormente. Il bambino si rifiutava di dormire nel letto, era sempre irritabile e sembrava regredire mentalmente. Improvvisamente ha cominciato a giocare con i giocattoli per neonati e a guardare programmi per bambini piccoli. Nell’ultimo periodo, poi, sembrava avesse perso totalmente coscienza di sé: “Ad un certo punto era diventato terrificante. Le sue pupille erano dilatatissime e non eravamo sicuri se ci riconoscesse o pensasse che fossimo degli estranei”. Durante il giorno aveva tic muscolari, ripeteva frasi senza senso o addirittura latrati come un cane.

I momenti di isolamento venivano interrotti da qualsiasi cosa gli desse fastidio e, stando a quanto raccontato dalla madre poteva essere qualsiasi cosa. In alcune occasione l’ha persino aggredita: “C’è stato un momento in cui capitava che mi saltasse al collo ridendo con una risata maligna e quando parlava sembrava che la voce non fosse la sua”.

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