Valentina Dallari e la battaglia contro l’anoressia: “Così mi sono salvata”

Valentina Dallari racconta la sua battaglia contro l’anoressia a “S’è fatta notte”, il programma condotto su Rai 1 da Maurizio Costanzo, con alcune indiscrezioni inedite.

E’ una Valentina Dallari a cuore aperto quella che racconta la sua battaglia contro l’anoressia a “S’è fatta notte”, il programma condotto su Rai 1 da Maurizio Costanzo. La deejay ed ex tronista di Uomini e Donne parla del suo lungo e doloroso percorso per sconfiggere l’anoressia, un disturbo che l’ha portata a pesare addirittura 37 chili e che ha superato, dopo il ricovero in un centro specializzato, con un lento e faticoso ritorno alla “normalità”.

Quella di Valentina Dallari è dunque la storia di una rinascita e della riscoperta del valore della vita; una storia che ha già ispirato un libro autobiografico, “Non mi sono mai piaciuta”, concepito come una sorta di “salvagente” per chi è finito in quel tunnel da cui lei è pian piano uscita e come “un libro vero, contro ogni pregiudizio”. “Sono molto orgogliosa di quello che ho scritto, di come l’ho scritto, e di come vi sta piacendo – ha dichiarato lei stessa -. Vorrei farne altri cento, per darvi quella forza che io ho trovato da sola”.

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La confessione di Valentina Dallari

Valentina Dallari sarà eternamente grata per l’affetto che la gente le dimostra ogni giorno: un aiuto fondamentale per individuare e sconfiggere i fantasmi della sua adolescenza. “Riconoscere di essere malati non è semplice infatti anche io non credo di averlo capito davvero”, ammette, spiegando che lei stessa non riesce a ricordare tutto quello che le è successo. “Nel mio caso questa malattia è cattiva perché ti va ad infettare anche gli occhi: vivo un po’ dei ricordi degli altri e di quelle poche foto che mi sono rimaste”.

Il viaggio dentro di sé, per Valentina Dallari, è cominciato solo dopo il ricovero e ha segnato un percorso tortuoso. Per riuscire ad affrontare l’anoressia e imparare a combatterla ha dovuto “pensare al contrario di come era abituata”, mettendosi in discussione e trovando l’umiltà di affidarsi ai medici. “Per me è stato importantissimo perché queste persone mi hanno salvato la vita”. Di qui il suo messaggio: “Purtroppo quando hai questi problemi non puoi fidarti di te stessa. Quando affronti qualcosa più grande di te e non hai gli strumenti per affrontarlo giustamente dopo ti perdi un attimo”. E’ proprio quel che è accaduto a lei. “Io mi sono persa poi mi sono ritrovata sennò non sarei qui per raccontarlo”. Una lezione di cui far tesoro.

 

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16 anni di differenza. Stessi occhi, stessa testa. Il “tempo” non esiste.

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