Roma, terribile incidente: muore a 22 anni l’ex calciatore Federico Tomei

La Smart di Federico Tomei si è schiantata contro un palo sulla via Casilina, a Roma, e per il giovane ex calciatore non c’è stato nulla da fare.  

E’ finito con la sua Smart contro un palo ed è morto sul colpo. La vita di Federico Tomei, 22enne originario di Civitavecchia, è stata spezzata prematuramente in un terribile schianto all’alba sulla via Casilina a Roma. Il giovane, ex calciatore, ha fatto tutto da solo: all’origine dell’incidente mortale probabilmente un colpo di sonno. La piccola utilitaria di cui era alla guida è schizzata via e l’impatto, davanti a un distributore di carburante, è stato violentissimo.

Nel corso degli accertamenti è intanto emerso che non ci sono segni di frenata sull’asfalto e, stando a quanto accertato dagli agenti della Municipale del IV Gruppo Tiburtino, nessun altro mezzo risulterebbe coinvolto.  La Smart grigia e azzurra è rimasta accartocciata nell’impatto e sono stati purtroppo inutili i soccorsi dell’ambulanza del 118. Probabilmente Federico Tomei viaggiava a velocità sostenuta e forse non aveva allacciata la cintura di sicurezza: per questo sarebbe stato sbalzato via dall’abitacolo. Ma saranno ora le perizie tecniche a verificare le circostanze, mentre il pm dovrà valutare anche se è il caso di eseguire l’autopsia.

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Il triste addio a Federico Tomei

Il drammatico incidente si è verificato intorno alle 5.15 del mattino e il corpo della vittima è rimasto per parecchie ore a terra in attesa dell’arrivo del magistrato di turno e della morgue. Federico Tomei stava rientrando a casa dopo una serata come tante trascorsa con gli amici in discoteca. Il 22enne era nato a Civitavecchia, ma risiedeva tra la Borghesiana e Castelverde, non distante dal luogo in cui ha perso il controllo della sua vettura.

Federico era un bellissimo ragazzo: grandi occhi azzurri, capelli sempre in ordine, fisico scolpito. E un’immensa passione per il calcio: tra il 2015 e il 2016 aveva esordito anche nella Juniores del Monterosi, dove aveva giocato ventuno partite come terzino. Nessuno poteva immaginare per lui una fine del genere. Quando i vigili urbani sono andati a bussare alla porta dei suoi genitori per avvisarli, le urla della mamma hanno squarciato il silenzio. Anche i vicini di casa si dicono sconvolti: “Lo abbiamo visto crescere quel ragazzo, è un dolore immenso sapere che non c’è più”.

EDS

 

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