Franco Battiato, l’amico rivela: “Cercano di tenere in vita qualcosa che è già morto”

Franco BattiatoBrutte notizie per tutti i fan del grande Franco Battiato, l’amico di una vita infatti rivela a Fanpage: “Cercano di tenere in vita qualcosa che è già morto”. 

Franco Battiato ha da poco annunciato l’uscita di un nuovo disco. Lo ha fatto con questo post nel quale si vede il maestro davanti al computer del missaggio audio.
Nonostante lo si veda in foto si continuano a rincorrere le voci sul suo stato di salute. Ad alimentarle è il suo amico Roberto Ferri che in un’intervista a Fanpage spiega: “Sono stupito. Evidentemente, l’etichetta e il manager Franz Cattini, hanno voluto tirare fuori qualcosa per tenere vivo quello che, purtroppo, è già morto. […] Franco mi diceva sempre che non aveva testi pronti. L’ultima volta ci siamo sentiti al telefono un anno fa. Perché componeva al momento, quando pensava al progetto. Non so da dove abbiano tirato fuori questa roba che pubblicheranno. Io ho un inedito con lui. Il testo è mio e lui lo scelse tra tanti altri e volle scriverne la musica. Si chiama ‘Io non sono più Io’. Sembra il suo epitaffio. Ma non era nato con questo scopo”.

Ferri poi ha raccontato il suo ultimo contatto telefonico con l’amico Battiato: “Durante tutto il pomeriggio mi arrivarono numerose sue chiamate. Componeva il mio numero, io rispondevo: ‘Franco, cosa c’è?’ ma non proferiva parola. Sembrava un richiamo di aiuto. Era in grande difficoltà. Una telefonata fatta di silenzi. Poi arrivò Said (storico tuttofare di Battiato), visto che mi chiamava in continuazione, e ho saputo che stava cancellando tutti i numeri della sua agenda. Era rimasto solo il mio e continuava a chiamarmi. Siccome siamo stati profondamente amici l’ho interpretato come un ‘Sos’. Non aveva la possibilità di esprimersi, mugugnava. Vedevo che era lui, perché avevo il numero memorizzato sul cellulare, però non riusciva a dirmi niente di comprensibile. […] Erano anni che non stava bene. Lui all’inizio si rendeva conto e mi ripeteva: ‘Roberto, non ricordo le cose’. E io gli rispondevo: ‘Franco, stiamo invecchiando. Non ti preoccupare’ Invece lui stava già scendendo nel limbo. Erano 4-5 anni che aveva iniziato a perdere colpi e chi lo seguiva se ne era accorto”.

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