Abusi ciclismo, Maila Andreotti sul ct: “Entrava in stanza mentre eravamo nude”

Maila AndreottiInterrogata sui presunti abusi commessi dal ct della nazionale femminile di ciclismo, Maila Andreotti dice che Savoldi entrava in stanza mentre erano nude.

Lo scorso agosto è venuto a galla uno scandalo riguardante i presunti abusi subiti da alcune cicliste in Belgio e in Olanda. Approfittando dell’attenzione mediatica sull’argomento, l’ex ciclista Silvio Martinello ha dichiarato che episodi simili si verificano anche in Italia. In passato aveva persino provato a denunciare i comportamenti illeciti, ma dalla Federazione pare non ci sia stata risposta. In seguito a queste dichiarazioni la Procura Federale ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Sotto accusa è principalmente il commissario tecnico della nazionale femminile di ciclismo Dino Savoldi. L’allenatore è stato accusato di aver avuto rapporti sessuali con più atlete nel corso degli anni. Con una di esse ha addirittura intrecciato una relazione sentimentale. Savoldi si è difeso dicendo di non aver mai molestato nessuna atleta e riguardo alla relazione ha dichiarato: “Di innamorarsi capita a tutti, è la mia vita privata”.

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Maila Andreotti: “Entrava in camera anche quando eravamo nude”

Il ‘Corriere della Sera‘ ha intervistato sulla questione abusi Maila Andreotti, fortissima atleta di ciclismo in linea che recentemente si è ritirata dall’attività professionistica. Dato il suo talento, ci si è chiesti se il suo ritiro non fosse legato proprio agli abusi, ma questa ha spiegato che è legato al favoritismo nei confronti di atlete meno dotate. Parlando dell’atmosfera tossica che si respira in ambito nazionale la Andreotti spiega: “Ebbi la sensazione che Savoldi trattasse le ragazze in modo diverso” -parlando di quando lo conobbe nel 2012, ma poi aggiunge: “il marcio l’ho visto la prima volta che ho incontrato un certo massaggiatore”.

In quel periodo la Andreotti era una under 16 e quest’uomo le faceva domande strane, usava espressioni spinte, la guardava mentre si spogliava e le massaggiava solo il sedere. Infastidita da quell’atteggiamento chiese che le fosse assegnato un altro massaggiatore, ma non è stata accontentata. Dopo la trasferta infatti le è stato spiegato come funzionava l’ambiente nazionale: “Mi è stato fatto sapere che avrei dovuto farmi andar bene anche le cose che non andavano; sono stata lasciata a casa per due anni. Non si tratta di costrizioni. Sono molestie psicologiche, ti mettevano in condizione di annullare te stessa”.

Per quanto riguarda il tecnico Savoldi, Maila spiega che questo chiedeva alle ragazze di lasciare la porta della camera aperta: “lui entrava, in qualsiasi momento, che tu fossi vestita o no”. Per quanto riguarda le accuse di molestie, Maila chiarisce: “Non sono mai stata molestata”. Quindi aggiunge: “Le ragazze che hanno avuto rapporti con lui erano tutte consenzienti”.

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