Vibo Valentia, mancano anestesisti, niente cesareo: donna perde il bimbo


Vibo Valentia, mancano anestesisti, niente cesareo: donna perde il bimbo. Il piccolo feto non ce l’ha fatta ed è deceduto, non avendo la donna potuto sottoporsi all’intervento.

E’ avvenuto a Vibo Valentia. Proprio nell’ospedale della città una donna ha perso il suo bambino. La mancanza di anestesisti non ha consentito di poter effettuare il parto cesareo.

Donna perde il bimbo: mancano gli anestesisti, niente cesareo

La tragedia ha coinvolto una donna di 32 anni. La gestante era giunta in ospedale, non avendo ricevuto notizie sull’imminente parto cesareo che avrebbe dovuto affrontare. Pochi giorni prima infatti, non essendo emerse situazioni di anomalia durante un controllo, le era stato detto di tornare a casa e di attendere comunicazioni. Per questo la donna si era presentata ieri in ospedale. A quel punto le è stato detto però che non si sarebbe potuto procedere con il parto cesareo. Il motivo sarebbe stato ricondotto alla mancanza di anestesisti nella struttura. Alla donna è stato dato appuntamento allora al giorno seguente. Il suo bambino però non ce l’ha fatta e ha perso la vita.

La donna si trovava alla 39esima settimana di gravidanza e si era presentata in ospedale dopo non aver ricevuto notizie dal 26 settembre, giorno dei suo ultimo controllo. Alla 32enne era stato detto in quell’occasione che avrebbe ricevuto a breve la chiamata per partorire tramite cesareo. Così non è stato però. Ed ecco il motivo per il quale si era recata ieri in ospedale. Alla donna è stato consigliato di tornare a casa poiché la mancanza di anestesisti rendeva impossibile eseguire l’intervento. Questa mattina la 32enne ha così scoperto che il suo piccolo era morto.

Le dichiarazioni del presidente della Fnomceo

Come si legge sull’Ansa, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha affermato: “Una notizia molto dolorosa che dimostra come la situazione in Calabria sia catastrofica: è necessario un intervento di emergenza da parte del governo e tutte le regioni dovrebbero assumere e promuovere un ‘patto di solidarietà economica e di professionisti’ per sostenere la sanità calabrese”. Anelli ha continuato: “Le conseguenze della disorganizzazione della Sanità non possono ricadere sui cittadini. Per questo bisogna fare il punto sulla questione Calabria perché il sistema non ha finora funzionato”.

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