Bambino di 9 anni appicca incendio e uccide 5 persone, accusato di omicidio

Bambino di 9 anni accusato di omicidioUn bambino di 9 anni è stato accusato di omicidio per aver appiccato un incendio in cui hanno perso la vita 5 persone tra cui 3 bambini.

Lo scorso aprile un bambino di 9 anni (la cui identità rimane tutelata dalla privacy) ha causato un incendio all’interno di una casa di Chicago. Nell’abitazione c’erano 6 persone: Jason Wall, la compagna Katrina Atwood, la suocera Kathryn Murray, i due figli, Ariel (1 anno) e Daemeon (2 anni), e la loro cuginetta Rose (anche lei di due anni). L’unica a riuscire a scappare dalle fiamme e a rimanere illesa è stata Katrina, mentre tutti gli altri sono morti nell’incendio.

In seguito alle indagini condotte dopo il tragico episodio, gli investigatori sono arrivati alla conclusione che il bambino sapesse che all’interno c’erano delle persone e abbia appiccato volontariamente l’incendio. Dunque hanno formulato un’accusa ai suoi danni per omicidio volontario e incendio doloso. Una scelta, quella degli inquirenti, che ha lasciato basita l’opinione pubblica e la comunità legale americana.

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Bambino di 9 anni accusato di omicidio: “Non si può condannare chi crede in Babbo Natale”

Prima di questo caso, infatti, non ci sono precedenti di bambini di quell’età processati per omicidio. In gran parte dei Paesi occidentali, infatti, non si procede contro minori di 14 anni, mentre in Inghilterra il limite minimo è fissato a 10 anni. Una tale misura è presa in considerazione degli studi sullo sviluppo delle abilità cognitive di un bambino, secondo i quali prima di una certa età non si ha piena cognizione del concetto di vita e morte e di come funziona la società. Inoltre fino al compimento della maggiore età, salvo alcune eccezioni, i minori sono sottoposti a giudizio nei tribunali giovanili.

Decisamente contrario alla decisione degli inquirenti è l’avvocato che si occupa di difesa minorile Gus Kostopulous: “I bambini di 9 anni non sanno che non esiste Babbo Natale. Non sanno nemmeno che le persone muoiono e non possono tornare in vita. Non credo che un bambino di quell’età possa pianificare un omicidio”. D’accordo con questa disamina sono anche molti legali Usa che hanno commentato la notizia in questi giorni. In questo caso una riabilitazione del piccolo con un percorso di assistenza terapeutica è considerata una soluzione più valida e equa.

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