Franco Gatti e il “messaggio” del figlio morto: “Ci rincontreremo”

Franco Gatti in lacrime a Vieni da me per il figlio Alessio, morto prematuramente, e la nostalgia dei Ricchi e Poveri: “Mi mancano”.

“Ha fatto una ca**ata, la prima della sua vita, con gli stupefacenti e in un momento in cui non stava bene. E l’ha pagata così”. Con queste parole Franco Gatti, ospite oggi di Caterina Balivo nella nuova puntata di Vieni da me andata in onda su Rai1, ha ricordato la tragica scomparsa di suo figlio.

Il “baffo” dei Ricchi e Poveri ha ripercorso momenti belli e brutti della sua vita, dalla lunga carriera con i Ricchi e Poveri alla sfera privata, drammaticamente segnata dalla perdita del “suo” Alessio. È stato sicuramente quello il passaggio più toccante dell’intervista, che da casa ha tenuto tutti i telespettatori incollati allo programma della Balivo.

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Franco Gatti a cuore aperto

Nel ricordare suo figlio, un Franco Gatti visibilmente commosso ha ammesso che, oltre al vizio di bere, che è stata la sua più grande disgrazia, Alessio è caduto anche nella trappola degli stupefacenti. Per la sua famiglia – a partire dalla moglie Stefania, architetto – è una ferita ancora aperta: “Un grande dolore ci ha straziato il cuore, ma non ci ha divisi, come spesso succede in questi casi – ha spiegato la donna in un toccante videomessaggio -. Ci siamo uniti ancora di più, anche grazie a nostra figlia. Abbiamo trasformato il nostro dolore in qualcosa di utile. Ora cerchiamo di dare speranza a quei genitori che sono disperati”. Quindi la dichiarazione d’amore per il marito: “Il regalo più grande che mi hai fatto è starmi accanto. Facciamo rivivere Alessio, e te ne sarò sempre grata, per tutta la vita”.

Franco Gatti ha anche raccontato la sofferenza e il disagio patiti dalla figlia Federica dopo la morte del fratello: “Entrò in crisi. Smise di studiare per quattro anni, non ce la faceva. Ora ha ripreso e sta facendo la tesi. Quel periodo devastante è passato, ora sta rinascendo. Forse il fatto di stare a casa l’ha aiutata. La vedevo sempre così triste e allora l’ho scrollata. Da quel momento lì è cambiato qualcosa, ha cominciato a riprendersi”. Quanto ad Alessio, “lo sento vicino. Era incredibile. Si metteva a trafficare in borsa e dopo sei mesi guadagnava. Gli insegnavo qualche accordo e imparava subito a suonare. Di studiare non se ne parlava, ma era geniale. Beveva troppo e questa è stata la sua disgrazia”.

Franco Gatti racconta anche un episodio per lui molto significativo: “A casa veniva sempre un gabbiano la mattina a trovarmi. Lo guardavo e poi se ne andava. A Mosca poi pensai a mio figlio e vidi un gabbiano. Se non era un messaggio questo? Credo che ci rincontreremo, lo spero”. Dopo il lutto, comunque, ha voluto lasciare i Ricchi e Poveri: “Salire sul palco dopo la sua morte… Non ero più felice. Io facevo lo scemo, mi prendevo in giro, ma non me la sentivo più. Ero anche stanco di viaggiare, ma il motivo principale era lui. Sapevo di danneggiare i miei colleghi. Loro hanno capito e mi sono fermato”.

Franco Gatti ha infine voluto rammentare la popolarità dei Ricchi e Poveri invece: “Il pubblico ci amava, eravamo all’apice del successo. Avremmo vinto anche senza cantare. I nostri biglietti costavano il triplo di quelli di Elton John”. E a proposito del Festival di Sanremo, “facevamo parte dell’arredamento dell’Ariston”. Non a caso con l’uscita di Marina Occhiena “c’è stato il rischio di fermare Sanremo. Il patron ci chiese: ci fate o è vero? Io dissi che era vero, che il gruppo perdeva un elemento. Anche al tg dicevano che forse si fermava il Festival”. Anche qui il Nostro trattiene a stento le lacrime: “Mi mancano. Era un’amicizia non da palcoscenico. Ma sono contento, vivo una vita serena…”.

EDS

 

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