Raimondo Etro, chi è: storia del brigatista condannato nel processo Moro


Raimondo Etro, chi è: storia del brigatista condannato nel processo Moro. Oggi Etro è al centro delle polemiche per il reddito di cittadinanza che percepisce e per gli attacchi a Giorgia Meloni.

E’ nato nel 1957 a Roma Raimondo Etro ed è un ex brigatista italiano. Il padre di Etro era un avvocato del PCI e lo zio, come lui stesso ha raccontato in una intervista tempo fa, era stato esiliato politico a 17 anni per aver gridato “viva la libertà!” ai carabinieri che portavano via dei confinati da Avezzano.

Raimondo Etro: chi è il brigatista condannato nel processo Moro

Etro prese parte all’organizzazione del sequestro di Aldo Moro, esponente della Democrazia Cristiana e ideatore del famoso Compromesso Storico. Sequestro che prese avvio con la strage di via Fani. Partecipò inoltre all’assassinio del giudice Riccardo Palma, fino al rifiuto di sparare che ebbe all’ultimo momento.
Nel 1996 la sentenza del processo sul caso Moro condannò per concorso nel sequestro e nell’omicidio di Aldo Moro Raimondo Etro a 24 anni e 6 mesi di reclusione assieme a Germano Maccari, condannato invece all’ergastolo. La condanna di quest’ultimo è stata infine ridotta a 30 anni l’anno seguente dalla Corte D’Assise d’appello che confermava quella per Etro. Nel 1998 le condanne vennero invece ridotte ad entrambi. 20 anni e 6 mesi per Etro, 26 anni per Maccari.

In questo ultimo periodo si è parlato dell’ex brigatista a causa delle polemiche scaturite dalla questione relativa al reddito di cittadinanza che questo percepirebbe assieme ad altri ex criminali, tra cui Federica Saraceni e Massimiliano Gaeta. L’ex brigatista aveva allora reagito alle critiche tuonando dal proprio profilo Facebook. Il mese scorso inoltre Etro aveva pronunciato una serie di offese nei confronti di Giorgia Meloni che aveva annunciato di querelarlo.

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