Ministro dell’Istruzione Fioramonti iscrive il figlio alla scuola inglese, scoppia la bufera

Ministro FioramontiIl Ministro dell’Istruzione Fioramonti è stato duramente attaccato dopo che è uscita la notizia sull’iscrizione del figlio ad una scuola inglese.

Qualche giorno fa è uscita la notizia che il Ministro dell’Istruzione Fioramonti ha iscritto il figlio ad una scuola internazionale. Vi chiederete cosa ci sia di strano, ebbene secondo questa fonte avrebbe anche preferito che il bambino non sostenesse l’esame in Italiano. Sicuramente c’è un motivo valido per questa scelta, ma per il popolo del web è bastata questa informazione per scagliarsi contro di lui.

Scopriamo infatti che per impegni lavorativi Fioramonti è stato costretto a viaggiare molto e che il piccolo, nato all’estero e figlio di una donna tedesca, aveva qualche difficoltà a scrivere in Italiano. Di concerto con insegnanti e dirigenti scolastici della scuola internazionale, ha quindi scelto di non fargli sostenere l’esame in Italiano che, per altro, nella scuola in questione era facoltativo.

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Il Ministro Fioramonti prepara un esposto al Garante della Privacy

Come avrete già capito la scelta compiuta non è stata scandalosa, per di più è stata fatta anni prima che diventasse Ministro. Fioramonti, però, ha deciso di mettere in chiaro le cose con un lungo post su Facebook in cui si legge: “Difendo e difenderò sempre il diritto alla libera informazione, accetto in silenzio tutte le critiche, in taluni casi anche molto dure, che mi vengono rivolte”, esordisce prima di attaccare: “Ma recarsi in una scuola elementare per mettere sotto le luci dei riflettori un bambino di 8 anni è un atto di violenza”.

In seguito, per chiudere una volta per tutte questa polemica spiega: “Mio figlio ha sempre frequentato scuole internazionali perché è nato e cresciuto all’estero. Queste scuole sono le uniche che garantiscono continuità curricolare ai bambini che cambiano spesso paese di residenza. Mio figlio, figlio di un italiano e di una donna tedesca, parla 4 lingue (tra cui
l’italiano), ma al tempo dell’iscrizione aveva ancora difficoltà a scriverlo. Ragion per cui – anche su suggerimento della scuola – abbiamo deciso di non registrarlo per l’esame facoltativo d’italiano”.

Il ministro dell’Istruzione trova inconcepibile che informazioni sensibili riguardanti bambini possano trapelare con questa facilità e per questo ha deciso di preparare un esposto al Garante della Privacy. A fine post infatti si legge: “Formulerò un esposto al garante della privacy; da privato cittadino e non da Ministro”. Lo scopo, spiega è: “tutelare non solo il diritto alla riservatezza di mio figlio ma quello di ogni genitore a poter crescere ed educare i propri figli senza che la loro vita venga gettata in pasto ai giornali”.

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