Gloria Pompili, uccisa a calci e pugni da zia, cugina e compagno: condanna a 60 anni di carcere

Gloria PompiliGloria Pompili, la giovane ridotta in schiavitù e poi uccisa a calci e pugni da zia, cugina e compagno di quest’ultima: richiesta condanna a 60 anni di carcere. 

La povera Gloria Pompili venne massacrata di botte e uccisa barbaramente davanti ai suoi figli, i bambini che lei voleva difendere. Per l’amore che provava per loro ha trovato la morte. La giovane 23enne è stata assassinata da alcuni suoi parenti perché non voleva più prostituirsi come loro le imponevano di fare da tempo. La zia, la cugina e il compagno egiziano di quest’ultima avevano di fatto ridotto in schiavitù la povera Gloria e quando questa si è ribellata hanno deciso di eliminarla colpendola con calci e pugni in una piazzola di sosta e cercando poi di far passare la sua morte come un decesso causato da un malore. Ora il Pubblico Ministero del Tribunale di Latina ha chiesto per gli assassini una pensa esemplare di 60 anni di carcere complessivi. «Gloria è morta per difendere i suoi figli e non è stata una disgrazia: l’hanno uccisa ed è stata lasciata da sola, indifesa». Sono queste le parole del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza pronunciate prima di chiedere la pena per gli accusati.

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