Bimba precipitata dall’ottavo piano, tutti sapevano che la mamma voleva suicidarsi

Bimba precipita dall'ottavo pianoMamma suicida con la bimba di due anni in braccio: emergono i dettagli della vita della donna e dei legali del marito che volevano toglierle la tutela.

Lunedì pomeriggio la notizia di una mamma che si è suicidata con la figlia di due anni e mezzo in braccio ha sconvolto l’Italia. La bimba si è miracolosamente salvata: ha riportato fratture e traumi ma è fuori pericolo. Ma a due giorni di distanza dalla tragedia emerge il quadro completo di una situazione familiare complicata. La donna aveva avuto in passato problemi di depressione e disturbi psicologici per i quali le era stata tolta la tutela di altri due figli, avuti da una precedente relazione.

Grazie ad una ricostruzione impeccabile del ‘Corriere della Sera‘ scopriamo che tutti gli amici erano a conoscenza dei problemi della donna e dei suoi istinti suicidi. Viene da chiedersi, alla luce di quanto successo, per quale motivo l’accorato appello del padre di salvaguardare la bimba non sia stato ascoltato. Ma procediamo per gradi.

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Bimba precipita dall’8° piano: tutti sapevano degli istinti suicidi della madre

In base alla ricostruzione del ‘Corriere della Sera’ scopriamo che la bambina è nata nel 2017 quando la relazione tra i genitori è già conclusa. Durante la gravidanza la donna aveva assunto cocaina e minacciato di suicidarsi (ci sarebbe un video che lo testimonia), così il padre comincia a preoccuparsi ed agisce per vie legali. Appena nata la bimba viene affidata ai servizi sociali, solo dopo viene permesso alla donna di stare con la figlia in comunità. Nell’ultimo periodo mamma e figlia erano state trasferite in una struttura in cui vivevano in uno stato di semi libertà. Durante il giorno potevano uscire liberamente, ma la notte sarebbero dovute tornare in istituto.

Il padre viene a sapere che l’ex fidanzata vive a casa di un amico settantenne con la figlia. La donna ha una specie di accordo: ospitalità in cambio di favori sessuali. Quella relazione malsana e a tratti perversa sfocia anche in duri scontri. L’uomo viene a sapere inoltre che una notte la figlia viene lasciata da sola in una casa. Tutti gli amici della donna confermano la convivenza, che ha minacciato più volte di suicidarsi e che una sera ha minacciato di affogare la figlia. Il padre della bimba teme che possa farle del male e chiede in Tribunale che venga sottratta alla madre e messa al sicuro.

Dodici giorni fa, durante l’ultima udienza, i legali dell’uomo hanno esposto tutte le testimonianze che confermano la ricostruzione dei fatti appena esposta e chiesto un intervento immediato. Giorno 26 settembre si sarebbe dovuta conoscere la decisione dei giudici in merito. Adesso che la tragedia è avvenuta, si aprirà un altro processo sugli allarmi inascoltati del padre.

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