Amante uccisa, la sua rivale manomise il paracadute: presto sarà libera

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Paracadute manomesso dalla rivale: amante uccisa nel 2006 – FOTO: facebook

L’istruttore di paracadutismo aveva delle relazioni segrete parallele con due amiche: una amante uccisa dall’altra in circostanze diaboliche.

Si ritorna a parlare del caso di una amante uccisa. Tutto avvenne nel 2006, quando l’istruttore di paracadutismo Marcel Somers si lanciò dall’aereo con la sfortunata Els van Doren. Lei era la donna con la quale intratteneva una relazione segreta. E non era la sola. Un’altra ragazza si lanciò quel giorno con loro: era il 18 novembre e pure l’altra era amante di Somers. Il fatto avvenne in Belgio. Il paracadute di Els venne manomesso proprio dall’altra. Ai tempo ci fu una condanna per omicidio premeditato, con diverse aggravanti. Alla seconda donna vennero inflitti 30 anni di carcere, ma dopo averne scontati neppure 10, ecco che si presenta per lei la possibilità di ottenere la libertà condizionata. I fatti: quel 18 novembre 2006 nove persone si lanciano da un Cessna che sta volando a quattromila metri da terra, a Zwartberg, tra Liegi ed Anversa.

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Amante uccisa, è stata la sua rivale in amore

Nel gruppo figurano anche l’istruttore Marcel Somers, la vittima designata Els van Doren e l’altra amante di lui, Els Clottemans. Tutti loro si lanciano individualmente con l’intenzione poi di riunirsi in volo e di tenersi per mano, allo scopo di disegnare una stella. La Clottemans e la van Doren sono grandi amiche. Il paracadute di quest’ultima non si apre, e stessa sorte tocca pure a quello di emergenza. Dodici secondi dopo la van Doren si schianta a terra e muore, con tutto quanto accaduto ripreso dalla telecamera montata sul suo caschetto protettivo. Ben presto arriva sulla scena la polizia, che raggiunge il giardino di una casa dove l’amante uccisa era precipitata. Uccisa, e non morta per un tragico incidente, perché balza agli occhi un doppio dettaglio inquietante. Tanto le corde del paracadute principale quanto quelle dell’attrezzatura di riserva erano state tagliate. In maniera tale che l’apertura di entrambi sarebbe stata impossibile. Una circostanza statisticamente prossima allo zero per cento di probabilità che accada.

La Clottemans mostrava da subito evidenti segni di squilibrio mentale

La manomissione è evidente, così come è evidente il fatto che si sia trattato dell’opera di una mano esperta. L’amante uccisa aveva 38 anni, era sposata con un gioielliere di Anversa, Jan de Wilde ed il loro era un rapporto felice. Eppure ad Els van Doren non bastava, e così per 5 anni ha intrattenuto una relazione segreta con il suo istruttore di paracadutismo. La cosa aveva sorpreso lo stesso de Wilde, che subito venne interrogato proprio con Somers, l’istruttore. E questi, in tribunale, ammette che nel frattempo si stava vedendo anche con l’altra Els, la Clottemans, 22enne amica della vittima e maestra elementare. Alla giovane, Somers aveva detto chiaramente di ritenerla “la numero due”. Ben presto si risale a lei, anche a causa di alcuni comportamenti inconsulti. Il giorno del funerale di Els van Doren, la Clottemans viene fermata in chiesa con un foglietto riportante numerose offese ed insulti alla sua rivale in amore.

Ora Babs può tornare ad essere libera

E ad un certo punto si viene a sapere anche di una cena a due tra Somers e van Doren, interrotta proprio dall’arrivo di Els Clottemans, detta ‘Babs’. Alla fine la serata si era chiusa con lei a dormire in salotto e la coppia di amanti chiusa in camera da letto, in casa di Somers, a Rotterdam. Il giorno dopo ci sarebbe stato il lancio fatale, e Babs ha avuto modo proprio quella sera di manomettere il paracadute della sua rivale. E si scopre dell’altro: ad esempio che proprio Babs aveva mandato numerose lettere anonime minatorie alla van Doren, in cui la intimava di lasciare Somers. Erano scritte con ritagli di giornali e coi francobolli incollati con l’acqua, per non lasciare tracce di Dna. Anche se poi in tribunale, nonostante centinaia di ore di interrogatorio, non ha mai ammesso di avere ucciso l’amica. Poi ha anche provato il suicidio. Qualche anno dopo è stata ritenuta colpevole, ma adesso, complice anche una serie di comportamenti che ne evidenziano un certo squilibrio mentale, Els Clottemans vede la concreta possibilità di poter tornare ad essere una persona libera.

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