Il diario di un padre che ha sterminato la famiglia: “Stasera li ucciderò”

che ha massacrato la famiglia
(Getty)

Un giovanissimo padre ha pianificato lo sterminio della famiglia per settimana, quello che è emerso dal suo diario è agghiacciante.

La storia di violenza emersa dai tabloid britannici nelle scorse ore è raccapricciante per la lucidità con la quale il padre ha pianificato l’uccisione della moglie e delle tre figlie. L’uomo, Anthony, aveva conosciuto Mara (41 anni) quando aveva appena 20 anni e lavoravano insieme all’accoglienza della miniera d’acciaio a Sino, Cape Preston (Australia). Tra i due è stato amore a prima vista ed è cominciata una convivenza a Bedford, nei pressi di Perth. La donna aveva acquistato una casa anni prima ed ha accolto il più giovane compagno da lei.

Nonostante la differenza d’età sembrava che tra loro le cose andassero al meglio. Dopo nemmeno un’anno di relazione hanno avuto la prima figlia Charlotte, quindi si sono sposati e nel 2016 sono nate le gemelle Alice e Beatrix. Per sostenere il costo di quella famiglia numerosa Mara ha preso lavoro in un supermercato e Anthony si è aperto un negozio di giardinaggio.

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Giovane padre stermina la famiglia

Tutto precipita una notte del settembre 2018, Mara ha appena terminato il turno notturno e non vede l’ora di tornare a casa dal marito e dalle figlie. La donna, però, non fa nemmeno in tempo a varcare la porta che Anthony la colpisce in testa con un tubo di metallo. Resa incosciente, la finisce affondando un machete sul suo corpo per 12 volte. Non contento, l’uomo sale al piano di sopra e con un coltello più piccolo toglie la vita alle tre figlie. La mattina successiva si alza presto per attendere l’arrivo della suocera, Beverly, la quale ogni giorno andava a casa loro per aiutare la figlia con le nipoti. Colpisce anche lei con lo stesso tubo, quindi la uccide.

Per i restanti 5 giorni Anthony vive nella casa in cui ha sterminato la famiglia come nulla fosse. Il sesto giorno mette le sue vittime a letto, le copre con un lenzuolo, e posiziona un fiore sopra le loro teste ed un biglietto di scuse accanto. In quello della moglie c’era scritto: “Alla mia bellissima moglie, sono veramente dispiaciuto. Ho fatto il possibile per evitare che si verificasse questo. Penso di essere impazzito. Prenditi cura delle nostre figlie come hai sempre fatto. Ti amo tantissimo”.

Uscito di casa Anthony si è recato a casa dei genitori ed ha confessato il suo macabro sterminio. Il padre lo ha convinto a costituirsi alla polizia ed ha chiamato gli agenti per farlo portare in carcere. A gennaio 2019, si è concluso il processo ai suoi danni con una sentenza di ergastolo senza possibilità di libertà sulla parola, un unicum nella storia australiana. La decisione di negare al killer la libertà sulla parola è legato alla lucida esecuzione del massacro.

Nella sua auto, infatti, è stato trovato un diario in cui l’uomo valuta l’idea di uccidere la famiglia per porre fine alle proprie sofferenze. Già 11 giorni prima ha scritto che l’unico modo di uscire dalla sua situazione era uccidere tutti. La mattina prima del massacro ha scritto poi: “Questa notte ucciderò mia moglie, la randellerò a morte, quindi soffocherò le mie bambine e la mattina successiva ucciderò mia suocera”.

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