Cristina Donadio, il tumore al seno: il drammatico racconto

Cristina Donadio racconta la sua esperienza con il cancro al seno in un cortometraggio presentato alla Mostra del cinema di Venezia.

Cristina Donadio, entrata nel cuore del grande pubblico grazie a Scianèl di Gomorra, e che rivederemo stasera in tv ad Amici Celebrities, ha voluto raccontare una delle esperienze che l’hanno segnata più nel profondo – il cancro al seno – ne La scelta, un cortometraggio diretto dal trentenne Giuseppe Alessio Nuzzo, già direttore del Social World Film Festival, e presentato in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia, in concorso nella sezione per Giovani Artisti Italiani (G.A.I.).

Il film di Cristina Donadio racconta in un unico piano sequenza pensieri, ricordi e quotidianità di una vita condivisa con la malattia, toccando alcuni momenti chiave del passato della 58enne attrice napoletana, ma con uno sguardo rivolto anche al futuro. E illustra un decalogo della felicità fatto di cose semplici eppure fondamentali: ascoltare la musica, viaggiare, coccolare il gatto, non vivere per il lavoro…

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La preziosa testimonianza di Cristina Donadio

“Il cancro al seno, che io nel corso del tempo ho ribattezzato con molti nomi (‘la cosa’, ‘la disavventura’, ‘il cortocircuito’) è arrivato durante la seconda stagione di Gomorra – racconta Cristina Donadio in un’intervista a Io Donna – ma quando l’ho scoperto l’ho tenuto nascosto a tutti e mi sono andata a operare nei quattro giorni di stop del set per poi tornare subito al lavoro dopo quella piccola convalescenza”.

Per Cristina Donadio, infatti, il lavoro è stata la prima terapia. “Scianèl mi ha salvato la vita – dice – perché per me era intoccabile e non volevo toglierle nulla. Andrebbe detto a chi vive con un malato di non cambiare il suo sguardo, ma purtroppo inconsciamente succede e io non volevo essere trattata in modo diverso… Scianèl è un’accanita fumatrice e non poteva stare senza la sigaretta, quindi l’ho fatto anch’io”.

“Di ritorno dalla chemio – prosegue l’attrice -, a casa preparavo spesso dei dolci e, anche se a causa della nausea spesso non potevo toccarli, mi davano un senso di normalità e tranquillità”. Per quale motivo, dopo aver tenuto la notizia riservata a lungo, ha deciso di parlarne con un film breve? “Un’attrice ha la responsabilità di raccontare un sentimento che accomuna tutte le donne, riguardo a una malattia che tendiamo a nascondere per pudore o vergogna – risponde -. Io sapevo che avrei trovato la forza di farlo solo nelle mani di una persona di fiducia, com’è per me Giuseppe Alessio Nuzzo. Non volevo sembrare egoriferita ma raccontare episodi veri”.

Ma a darle la forza superare tutto questo è stata soprattutto una persona: il “mio miglior amico, mio figlio Chicco (che all’anagrafe è Antonio ma io non riesco a chiamare in altri modi). È nato nel giorno del mio sedicesimo compleanno quando ancora andavo a scuola, nel pieno dell’incoscienza”. Oggi Cristina Donadio ha una consapevolezza nuova: “Ho capito che sto vivendo la mia vita numero nove, dopo otto rinascite, dovute alle morti di persone care”. Una lezione di cui tutti possiamo far tesoro.

EDS

 

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