Ultras Juve arrestati, in manette dopo la denuncia del club bianconero

ultras juve arrestati
Diversi ultras Juve arrestati, svariati i reati contestati – FOTO © Getty Images

Manette per diversi ultras Juve arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Last Banner’. Spadroneggiavano per riottenere i privilegi negati loro dai bianconeri.

Diversi ultras Juve arrestati dopo un blitz delle forze dell’ordine. È il risultato di quanto avvenuto nelle scorse ore da parte della Polizia, che ha fatto scattare le manette per diversi tifosi organizzati juventini. Si tratta di capi e di referenti importanti della curva bianconera, cui vengono contestati diversi capi di imputazione. L’operazione, denominata ‘Last Banner‘, ha portato all’esecuzione materiale di 12 misure cautelari. Gli ultras arrestati fanno parte di vari gruppi. In particolare di: Drughi, Tradizione-Antichi valori, Viking, Nucleo 1985 e Quelli…di via Filadelfia. Il più noto è senz’altro Dino Mocciola, capo dei Drughi e già noto alle forze dell’ordine. Ad inizio anni ’90 Mocciola finì in carcere una prima volta per avere ucciso un carabiniere durante una rapina. E proprio con lui la ‘ndrangheta avrebbe trovato il referente ideale per potersi infiltrare nella curva e trovare nuove fonti di profitto illegale, su tutte il bagarinaggio.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Ultras arrestati, perquisizioni in tutta Italia

Tra gli altri arrestati figurano il suo ‘vice’, Salvatore Capa, e Beppe Franzo, leader di ‘Quelli di via Filadelfia’. Come detto, diversi sono i reati attribuiti ai fermati. Inoltre l’ordine di far partire cori razzisti sarebbe partita sempre dai soggetti in questione. C’è da rispondere di associazione a delinquere, autoriciclaggio, violenza privata ed estorsione privata, nello specifico. Inoltre sono scattate perquisizioni in diverse città italiane, tutte del nord. Le forze dell’ordine sono al lavoro ad Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella.

Tutto è nato da una denuncia della Juventus

Nel mirino ci sono altre 37 persone referenti di gruppi ultras. Tutto è nato da una denuncia presentata un anno fa dalla Juventus. Il club bianconero non aveva più voluto concedere dei privilegi ai propri ultras (questo dal 2017) e per tutta risposta i tifosi malavitosi avevano attuato delle strategie per riottenere i loro vantaggi. In più, i Drughi avrebbero preso possesso di otto biglietterie compiacenti sparse per tutta Italia, allo scopo di appropriarsi in massa dei biglietti per le partite casalinghe della Juventus.

Impostazioni privacy