Il Partito Democratico perde pezzi: si dimette Roberto Giachetti

Il Partito Democratico perde pezzi, dimissioni in direzione nazionale: lascia anche Roberto Giachetti, intanto nascono i gruppi ‘renziani’.

(FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Continua a perdere pezzi il Partito Democratico. Dopo che nei giorni scorsi aveva abbandonato i dem Matteo Richetti, oggi tocca a Roberto Giachetti. Il deputato ha annunciato su Facebook di essersi dimesso dalla direzione del Pd. Le sue parole sono nette: “Dopo il giuramento del Governo, anche per la parte dei viceministri e sottosegretari, è venuto il momento che io parli e dica la mia dopo un periodo di silenzio durato un mese e mezzo”.

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Roberto Giachetti: Io contrario all’accordo coi 5 Stelle

Giachetti ha messo in evidenza di essere sempre stato contrario all’accordo coi 5 Stelle: “Capisco perfettamente le ragioni per cui abbiamo deciso di fare questo accordo e in cuor mio io, davvero, mi auguro che possa funzionare. Non posso, però, rinnegare le mie convinzioni sul Movimento Cinque Stelle e su tutto quello che è successo in questi anni perché sono cose che a me pesano”. Le argomentazioni sono lunghe: “Io sono stato il frontman della campagna che negava qualsiasi possibilità di fare un accordo con loro. Mi sono candidato alla segreteria del partito contro quest’ipotesi. Vista questa situazione è inevitabile che ne debba trarre le conseguenze”.

Il deputato Roberto Giachetti, non nuovo a iniziative ‘estreme’, rileva: “Per come intendo la politica, ci sono delle regole non scritte per cui quando si commettono errori di valutazione del genere non può rimanere tutto uguale. Per questa ragione ho deciso di dimettermi dalla Direzione nazionale del Partito democratico. Non potrei continuare a stare in una cabina di regia politica che deve sostenere questo progetto, non essendone convinto fino in fondo. Dentro di me non possono nascondere i dubbi che ho. Per questo non posso più continuare a svolgere il mio incarico di dirigente politico all’interno di quell’organismo di direzione politica così importante”.

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Il deputato non lascia il Partito Democratico

Roberto Giachetti lascia però intendere che al momento non lascerà il partito e asserisce: “Mi sono reso conto che dentro il partito c’era una così larga adesione alla proposta di fare un accordo di governo col M5S dal ritenere, per la prima volta, che le mie convinzioni personali venissero in secondo piano. Anzi proprio perché ho visto una così larga partecipazione a questa ipotesi politica mi sono impegnato – silenziandomi – nel cercare di evitare che i miei interventi avrebbero potuto mettere in crisi questo percorso”.

“Io non ho voluto mettere in difficoltà questo progetto” – conclude Giachetti – “Anzi ho provato ad agevolarlo votando a favore nella Direzione nazionale quando s’è deciso di dare mandato al segretario di percorrere questa strada, così come ho votato la fiducia a questo Governo. È stata la mia forma di rispetto profondo per una comunità politica che si accingeva ad una scelta molto difficile”. Intanto, sembra tutto pronto per la scissione ‘renziana’. In realtà, i numeri non corrispondono esattamente a quelli che sono i parlamentari renziani, ma si potrebbero presto avere gruppi autonomi alla Camera e al Senato. Secondo alcune fonti, si parla di 15-20 deputati e di una decina di senatori. Questi però non dovrebbero lasciare la maggioranza, garantendo così la sopravvivenza del governo giallo-rosso.

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