Mattino 5, Lucia Panigalli ed il suo caso: “Il mio ex ha provato ad uccidermi, ora è libero”

Lucia Panigalli
Mancato femminicidio per due volte, ora lo stalker di Lucia Panigalli è libero – FOTO: screenshot

Si parla di tentato femminicidio a ‘Mattino 5’, con la controversa vicenda di Lucia Panigalli: “Vivo come se fossi io la colpevole, aiutatemi”.

A ‘Mattino 5’ si è parlato di femminicidio e di violenza sulle donne, con il caso di Lucia Panigalli sotto ai riflettori. Lei è per fortuna ancora viva, ma da anni deve fare i conti con un violento che la perseguita. E che per ben due volte ha provato ad ucciderla. Lucia, della provincia di Ferrara, si è salvata in entrambe le circostanze per pochissimo. Il suo stalker si chiama Mauro Fabbri. Con lui ha avuto una relazione sentimentale poi bruscamente interrotta. Per ripicca l’uomo ha tentato di prendersi una tremenda vendetta. Una prima volta ci aveva pensato lui ad ammazzarla, fallendo. Dal carcere poi. Fabbri era riuscito ad assoldare un killer (il suo compagno di cella, che sarebbe uscito prima di lui) per raggiungere il proprio macabro scopo. Fabbri è stato scarcerato lo scorso 29 luglio, e questa per Lucia Panigalli è una pessima notizia. Del caso si era parlato anche a ‘Chi l’ha visto’, e la donna venne ferita in maniera seria.

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Lucia Panigalli: “Vivere così è impossibile”

La donna vive nel terrore ed è letteralmente blindata in casa sua, che dista tra l’altro solamente 4 km da dove dimora l’autore del tentato femminicidio. Alla donna è stata concessa una scorta, ed a Canale 5 ha denunciato tale terribile situazione. “Mi sento come se fossi una condannata all’ergastolo, una malata terminale. Mi scuso con chi è veramente malato ma quando non sai quanto tempo di rimane e non hai futuro, è come se lo fossi. Io mi sento tale perché lo Stato non è riuscito a condannare il mio stalker, nonostante il giudice avesse detto chiaramente che si tratta di un individuo pericoloso”. Mauro Fabbri era un imprenditore agricolo. È riuscito a tornare in libertà per i permessi premio accumulati e la buona condotta mostrata in 8 anni di carcere.

“Non riesco ad odiare il mio stalker nonostante tutto”

In totale ci sono stati 5 processi culminati con la condanna. “Ad una pena lieve però, perché io sono ancora viva. Lui ha sempre avuto intenzione di farmi male. Non lo odio, ma vorrei che mi lasciasse in pace e desidererei vedere che il carcere possa averlo effettivamente cambiato. Non riesco ad odiarlo”. Lucia ringrazia poi chi le è sempre rimasto accanto: “Il mio sindaco ed i miei avvocati mi hanno dato un aiuto enorme. Così come i carabinieri che mi proteggono appena devo uscire di casa. Con questa mia pesante vicenda spero di poter impedire che la stessa cosa si verifichi ad altre persone. Avere una scorta è una protezione ma anche una forte limitazione alla mia libertà, e tutto questo è ingiusto.

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