Omicidio Mario Cerciello Rega: indagato l’agente Varriale

Omicidio di Mario Cerciello Rega, c’è una novità importante: indagato l’agente Andrea Varriale perché non avrebbe rispettato le consegne.

le ultime parole di Mario

Una novità importante, per certi versi clamorosa, nelle indagini sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma da due turisti americani alcune settimane fa. Sin da subito, si erano delineati diversi punti oscuri, ma quello che si apprende in queste ore lascia quasi basiti. C’è infatti un terzo filone d’inchiesta, con indagato Andrea Varriale, il collega del carabiniere ucciso. Fu lo stesso militare dell’Arma a lanciare l’allarme.

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Perché è indagato il collega di Mario Cerciello Rega

Ora la procura militare vuole capire di più sul suo comportamento e per questo è stato aperto un fascicolo per “mancata consegna”. Già i legali di Finnegan Lee Elder, uno dei due americani, avevano accusato Andrea Varriale di mentire e avevano sostenuto che “l’accusa si fonda su ricostruzioni di testimoni le cui parole sono di opinabile attendibilità”. Ora la domanda è un’altra: perché entrambi i carabinieri erano disarmati. Per la procura militare, si configurerebbe il reato di violazione dell’articolo 120 del codice penale militare di pace.

Le versioni fornite da Varriale sul perché i due carabinieri fossero disarmati risulterebbero contraddittorie. Nello stesso tempo, in molti ricorderanno che il militare dell’Arma fornì indicazioni sbagliate sulla nazionalità dei due giovani americani. Li avrebbe descritti “come possibili soggetti di etnia nord africana, anche in ragione del fatto che il giovane con il quale sono entrato in colluttazione aveva un colorito che mi era sembrato scuro, olivastro”. Infine, contraddittorie sarebbero alcune dichiarazioni rese sul testimone Brugiatelli. Allo stesso tempo, non è chiaro perché lui e e Cerciello Rega comunicassero via WhatsApp e non telefonicamente.

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