Mike Bongiorno, lo scandalo della salma trafugata: ecco cos’è successo

La morte di Mike Bongiorno fu seguita da un episodio assai spiacevole: il furto della sua salma, ritrovata nove mesi dopo l’arresto dei due ricattatori. 

A poco più di due anni dall’improvvisa morte di Mike Bongiorno, il nome del grande conduttori tornò sulle prime pagine di tutti i giornali per una notizia altrettanto inaspettata: la bara e la salma del “Re dei Quiz” erano state furono trafugate. Il 25 gennaio 2011 dal cimitero di Dagnente (Novara) furono rubate le spoglie di Mike: a mettere a segno il “colpo” furono ladri esperti intrufolatisi nel luogo sacro nel cuore della notte.

L’allarme fu dato solo la mattina successiva: ad accorgersi del crimine commesso fu Giuseppe Buscaglia, un anziano che come ogni giorno si era recato sulla tomba di famiglia per far visita ai suoi cari. La lapida era stata divelta, il loculo era vuoto: era rimasto solo qualche mattone per terra. E dire che quel cimitero era noto per la sua “tranquillità” e le poche persone che lo frequentavano. Fu proprio per questo, probabilmente, che i malviventi ebbero gioco facile a rubare la salma del conduttore, senza farsi scrupolo di rompere la lapide della tomba.

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L’oltraggio a Mike Bongiorno: dal ritrovamento della salma alle condanne

Subito partirono le indagini, dopo gli accertamenti di rito da parte dei Carabinieri del Ris arrivati per l’occasione in elicottero da Parma. Per due settimane gli inquirenti raccolsero testimonianze e ogni informazione utile, analizzando immagini di telecamere e tabulati telefonici nella speranza di poter risolvere l’ennesimo rebus che, suo malgrado, Mike Bongiorno aveva posto agli italiani. Nel frattempo la famiglia del conduttore, rimasta sotto choc per l’accaduto, decise di mantenere il più stretto riserbo. “Siamo sgomenti e increduli”, disse i figlio Michele Bongiorno junior.

Poi la moglie di Mike, Daniela Zuccoli, lanciò un appello all’Italia intera offrendo una ricompensa a chiunque avesse informazioni utili al ritrovamento della salma dell’amato consorte. Alla famiglia giunsero tantissime lettere, ma nessuna fu considerata attendibile. Solo nel mese di marzo furono fermati due uomini, in seguito identificati come i telefonisti della banda di ladri e accusati di tentata estorsione. Infine, nel dicembre del 2011 la bara e la salma del conduttore furono ritrovate a Vuttuone (Milano). “Adesso stiamo decisamente meglio, siamo felicissimi che sia stato ritrovato il corpo, anche perché è sempre stata l’unica cosa che ci interessava davvero”, dichiarò allora il primogenito.

I due ricattatori Luigi Spera e Pasquale Cianci furono giudicati nel maggio 2017: il primo patteggiò 1 anno e 7 mesi di reclusione, mentre il secondo fu condannato in Appello a 2 anni e 4 mesi per tentata estorsione in concorso. Una volta tornata in possesso della salma di Mike, i suoi familiari decisero di procedere con la cremazione, per poi disperderne le ceneri nelle valli del Cervino, in Valle d’Aosta.

EDS

 

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