Mihajlovic torna in ospedale, non sarà in panchina col Brescia: riprende la chemio

Mihajlovic torna in ospedale, non sarà in panchina col Brescia: riprende la chemioterapia per combattere la leucemia. 

Mihajlovic
(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic non sarà in panchina a guidare la sua squadra nel prossimo impegno di campionato contro il Brescia. L’allenatore serbo aveva sorpreso tutti quando nelle prime due partite di campionato era andato regolarmente in panchina nonostante fosse ricoverato da 40 giorni per curare una leucemia mieloide acuta. Ora però al ritorno dalla sosta per le nazionali non ci sarà Mihajlovic a guidare il Bologna. Infatti per lui è il momento di tornare all’ospedale Sant’Orsola e riprendere dopo una breve pausa le cure chemioterapiche per la leucemia con il secondo ciclo di terapie. La vicenda di Mihajlovic salutata da molti come un grande esempio di forza e di tenacia nei confronti di una grave malattia, da alcuni è stata criticata. 

Il parere del medico: “Mihajlovic ha commesso una follia, non doveva uscire dall’ospedale”

Il professore Corrado Perricone, docente di Ematologia e immunoematologia presso la Scuola di specializzazione in Biochimica della Seconda Università degli studi di Napoli, ha un parere molto netto e preciso sullo stato di salute dell’allenatore del Bologna e lo ha affidato al settimanale Di più: “Sinceramente io penso che il signor Mihajlovic sia stato molto imprudente, per usare un eufemismo. Lui ha fatto sapere di essere stato colpito da una leucemia mieloide acuta che è la più pericolosa, la più difficile da sconfiggere. In un caso come il suo è una follia sfidare la sorte, affrontando un lungo viaggio, da Bologna a Verona sono circa due ore di auto, per andarsi a sedere in panchina in uno stadio. La terapia contro la leucemia prevede sia farmaci chemioterapici sia cortisone. I farmaci uccidono le cellule maligne, ma sono così forti che finiscono per eliminare anche il sistema immunitario, il sistema che ci protegge dalle malattie. E così chi si sottopone a una terapia di questo tipo si ritrova a non avere protezione contro virus, germi e batteri. Il suo corpo non può combattere neanche un banale raffreddore. Se fossi stato io il suo medico non gli avrei mai dato il permesso. Mai nella vita. Mihajlovic ha messo a repentaglio la sua vita”.

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