Omicidio Loris, papà Davide ha raccontato la verità al secondogenito

Omicidio LorisDavide Stival, oltre alla perdita di Loris, ha dovuto affrontare il difficile momento in cui l’altro figlio gli ha chiesto dov’era il fratello.

La tragica morte di Loris Stival è un fatto noto a tutti: il bambino è stato prima strangolato e poi abbandonato in una zona di campagna. Per il suo omicidio è stata condannata la madre Veronica Panarello, la quale continua a sostenere di non essere colpevole e attribuisce la colpa di tutto al suocero Andrea Stival (accuse per le quali sta affrontando un processo per calunnia). Secondo la versione della donna, sarebbe stato lui ad uccidere il piccolo per farlo tacere sulla relazione che aveva intrecciato con la nuora.

Al momento non sono state trovate prove a supporto di questa tesi, mentre l’auto di Veronica è stata filmata sul percorso che porta da casa sua al luogo in cui è stato abbandonato il corpo di Loris. In seguito a quanto successo il padre del bambino, Davide, ha voluto chiudere a qualsiasi contatto con la moglie, ma lei ha chiesto che gli vengano forniti aggiornamenti costanti sulla vita dell’altro figlio.

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Omicidio Loris, papà Davide racconta la verità al fratello

Le principali vittime di questa vicenda, Loris a parte, sono il padre ed il fratello del bambino ucciso. Su di loro, infatti, ricade il gravoso compito di dover scendere a patti con la tragedia. Nel libro ‘Nel nome di Loris‘, scritto da Davide Stival, viene raccontato il momento in cui Diego, il fratellino della vittima, gli chiede che fine hanno fatto la mamma e il fratello. Qui si apprende di come l’uomo abbia dovuto raccogliere il coraggio e raccontare al figlio quanto successo.

Da quel momento in poi il piccolo Diego ha smesso di fare domande e si è chiuso nel silenzio. Il dolore provato per la tragica morte di Loris, però, non è di certo svanito ed il bambino lo manifesta spesso attraverso i disegni. Uno di questi è stato anche pubblicato nel libro: il piccolo ha raffigurato una figura oscura con in mano un coltello che sovrasta il corpo di un bambino appena ucciso.

Fabio Scapellato

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