Figlie uccise: “È stata la madre, ora passa i giorni a mangiare cioccolata” – FOTO

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Condannata per le figlie uccise in maniera barbara, madre spregevole passa le sue giornate così – FOTO: Mirror

Una giovane, diabolica madre di famiglia è stata riconosciuta colpevole per le sue due piccole figlie uccise. Ora c’è sconcerto sul suo comportamento.

Si è resa responsabile di un atto orrendo, con le sue due figlie uccise perché le impedivano di andare a letto con gli uomini. Ed ora la spietata Louise Porton è stata condannata per avere ammazzato barbaramente le piccole Lexi e Scarlett, di rispettivamente 3 anni e 16 mesi appena. Le guardie carcerarie del penitenziario inglese HMP Foston Hall nel Derbyshire fanno sapere che la donna sta trascorrendo i suoi giorni dietro alle sbarre in un solo modo: Louise Porton infatti non fa altro che mangiare cioccolato. In particolare la stessa 23enne madre assassina ha dichiarato di essere totalmente dipendente dalle celebri barrette farcite Kinder Bueno. Il giudice ha stabilito per lei il divieto alla libertà condizionale fino al compimento dei 32 anni di età. Il mese scorso un suo parente stretto aveva auspicato il personalissimo desiderio di vederla condannata a morte. La Porton aveva strangolato le sue due figlie, in quanto facevano da impedimento alla sua voglia di spassarsela a letto in cambio di soldi.

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Figlie uccise, la loro mamma passa i giorni in carcere a mangiare cioccolata

Lexi venne uccisa il 15 gennaio 2018 e Scarlett il 1° febbraio. Tra l’altro si è scoperto anche che il giorno in cui uccise la più grande delle sue bambine, l’orribile donna trascorse la sua giornata a chiacchierare online con altri uomini e probabilmente anche a fare dell’altro con essi. Poi ha anche provato a spacciare la morte delle sue figlie come qualcosa di naturale. Ad incastrare Louise Porton ed a confermare la sua colpevolezza in merito alle figlie uccise concorrono anche alcune ricerche sul web, attraverso le quali si è venuti a sapere che la diabolica 23enne aveva cercato un modo pratico e veloce per eliminare dei bambini. Inoltre ha ritardato a chiamare un’ambulanza quando ha strangolato Lexi, per avere la certezza che la piccola fosse effettivamente morta. “Le prove non mentono”, ha affermato il giudice che l’ha condannata a diversi anni di carcere.

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