Morire per un selfie, il fenomeno che preoccupa sempre più

Gigi Wu, soprannominata la scalatrice in bikini, ha perso la vita a causa di un selfie durante un’escursione (screenshot Instagram)

Gesto alla moda e irrinunciabile per influencer e appassionati dei social media, il selfie è stato anche causa di molte morti in tutto il mondo: ecco perché

Le statistiche hanno indicato chiaramente che le morti causate dai selfie sono in vertiginoso aumento. Dal 2011 al 2017, sono stati 259 i casi attestati e gli esperti sono certi che, se la questione non verrà presa sul serio, il numero delle vittime non accennerà a fermarsi.

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Morire per un selfie: il “suicidio di massa” enormemente sottovalutato

La moda del selfie è divenuta dilagante grazie ai social ma la riflessione su quanto questa sia divenuta pericolosa è apparso evidente solamente degli ultimi anni. Il Journal of Family Medicine and Primary Care ha pubblicato una ricerca in cui ha definito la mortalità da selfie inquadrandola come un’epidemia che sta colpendo, con più o meno forza, indistintamente tutto il mondo. Ufficialmente, il maggior numero di morti causate da questa ricerca della popolarità sui social è stato registrato in India. Lo Stato federale dell’Asia meridionale detiene questo triste primato poiché la sua popolazione è solita usare i social media per mostrare il proprio status sociale, reale o fantomatico che sia. Il conclamato aumento dei selficidi ha portato la Repubblica dell’India a introdurre delle no selfie zone. Nelle aree considerate rischiose per il visitatore disattento, quindi, non sarà più permesso distrarsi con il cellulare. La Russia, seconda in classifica, per contrastare il fenomeno ha avviato una campagna di sensibilizzazione che ricorda molto quella contro l’uso del cellulare alla guida: “Anche un milione di like sui social non valgono quanto la tua vita”. Terzo e quarto posto appartengono rispettivamente a Stati Uniti e Pakistan che, con tutta probabilità, saranno costretti ad avviare delle politiche simili se intendono contenere l’aumento di questi casi. Eppure nessun (grand)angolo del mondo è esente da episodi di questo tipo. L’influencer di Instagram Gigi Wu, era solita arrampicarsi su cime sperdute per farsi un selfie in bikini. La giovane ragazza, mentre si stava arrampicando in Taiwan, è caduta in una voragine ed è morta di ipotermia. Pur essendo stato archiviato dalle autorità come un semplice incidente, Gigi Wu si era esposta a quelle determinate condizioni di rischio solo per ottenere uno scatto che facesse scalpore sui social. Sotto il profilo giuridico, il selfie non viene indicato come causa della perdita di una vita e questo dimostra quanto il quadro generale sulla faccenda sia molto più ampio di quello che sembra.

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Marta

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