Turisti inseguono orsi per una foto, si cercano due cuccioli dispersi

Turisti fanno fuggire orsiAlcuni turisti hanno inseguito un gruppo di orsi per scattare una foto: gli animali, spaventati, sono scappati e due cuccioli sono dispersi.

La notte del 24 agosto un gruppo di turisti è rimasto sorpreso dal vedere mamma orsa con i suoi cuccioli che faceva una passeggiata notturna nei pressi di Pescasseroli (l’Aquila), località che si trova sugli Appennini. In breve un nutrito gruppo di curiosi si è avvicinato agli animali selvaggi nel tentativo di scattare una foto o girare un video. Gli orsi, innervositi e spaventati dalla folla hanno cominciato a correre e i turisti indomiti li hanno seguiti a piedi ed in auto. Il risultato di questa corsa alla foto da piazzare sui social è stato che due dei tre cuccioli dell’orsa si sono allontanati dalla madre.

Immediatamente dopo l’accaduto è stato lanciato l’allarme e gli operatori del parco naturale si sono messi sulle tracce degli orsi dispersi nel tentativo di ricongiungerli con la madre. Il primo dei due cuccioli è stato trovato quasi subito, mentre il secondo risulta tutt’ora disperso. Il giorno seguente il sindaco di Pescasseroli ha emesso un’ordinanza con la quale si stabilisce che bisogna stare a minimo 300 metri di distanza dagli orsi, sia a piedi che  con le vetture.

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Caccia alla foto con gli orsi, l’appello dell’ente protezione animali: “Basta con questi atteggiamenti”

Con ogni probabilità anche il secondo cucciolo verrà alla fine riportato alla madre, ma quanto accaduto è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Lo sa l’ente protezione animali che, attraverso i responsabili del Parco Naturalistico ha voluto lanciare un appello a cittadini e turisti. Gli orsi, infatti, sono una specie in via d’estinzione ed ogni fattore di disequilibrio potrebbe arrecare danni enormi alla sua sopravvivenza. Nel comunicato pubblicato dai responsabili del parco infatti si legge: “Quando si tratta di animali selvatici, l’orso per l’esattezza, importante patrimonio di tutta l’umanità, per il quale il Parco sta facendo tutto il possibile per strapparlo all’estinzione, dovremmo pensare a tutti i possibili risvolti delle nostre azioni, anche se motivate da curiosità ed entusiasmo”.

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