Brasile, torna in semilibertà il portiere assassino: “Un mostro”

Inizia una nuova vita per Bruno Fernandes, il portiere che uccise nel 2010 la fidanzata, la modella Eliza Samudio: per lui un nuovo contratto in Brasile

Bruno Fernandes
GettyImages

Bruno Fernandes torna in semilibertà. Il portiere brasiliano, acquistato dal Poços de Caldas, club di terza divisione del campionato sudamericano, nel 2013 è stato accusato di aver ucciso l’amante nel 2010, la modella Eliza Samudio, a 20 anni e 9 mesi di reclusione. I tifosi brasiliani non ci stanno: “È un mostro, qui non lo vogliamo. È un assassino, non merita una seconda chance”. In molti già hanno minacciato di stracciare gli abbonamenti ed alcuni sponsor si sono tirati indietro. Il presidente Paulo Cesar da Silva, però, si sente orgoglioso del miglior acquisto messo a segno finora per la sua compagine.  Considerato l’erede di Julio Cesar, all’epoca era titolare al Flamengo e ad un passo dalla convocazione in Nazionale brasiliana. Poi il raptus di follia dopo la nascita di Bruninho visto che era contrario. Cinque mesi dopo il parto la modella fu rapita, strangolata, fatta a pezzi per poi diventare cibo per i rottweiler per far sparire ogni traccia. La vicenda uscì fuori grazie al racconto del cugino del calciatore, ucciso anch’egli dopo un paio di anni.

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Brasile, ora il portiere si trova in stato di semilibertà

Ora per Bruno inizia una seconda vita. O una terza. Perché nel 2017 già aveva firmato per il Boa Esporte di Serie B per poi ritornare in carcere a causa della revoca della semilibertà. Ora potrà allenarsi e giocare le partite ufficiali, ma dovrà stare a casa tra le otto di sera e le sei del mattino. Il suo avvocato ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano brasiliano Globoesporte: “È abbastanza contento, il suo obiettivo è tenersi in forma, poi potrà analizzare con calma altre proposte”.

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