Governo M5S PD, Calenda: “Ogni giorno prendiamo schiaffi da Di Maio” – FOTO

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Calenda ha perso la pazienza nello stallo per un governo M5S PD Calenda – FOTO: screenshot

L’ex ministro Carlo Calenda è insofferente per questa situazione di possibile governo M5S PD: “Giorno dopo giorno cediamo su qualcosa, ora basta”.

Continuano le consultazioni per un possibile governo M5S PD. Le parti provano ad entrare d’accordo ed a superare le frizioni anche forti che ci sono state in passato. Sia lo schieramento di cui è capo politico Luigi Di Mario che il partito da pochi mesi guidato dal segretario Nicola Zingaretti tentano di superare le non poche differenze di vedute, per mettere su un esecutivo capace di scongiurare l’eventualità di nuove elezioni che non potranno fare altro che portare alla stessa situazione di adesso. L’ex ministro Carlo Calenda però sollecita un cambiamento importante. C’è bisogno della classica scossa, che però stenta ad arrivare da quel PD di cui lui stesso fa parte. Intanto su Twitter lo stesso Calenda, famoso per quella sua uscita ‘alla Trump’ sui videogiochi (visione alquanto antiquata e retrograda, a conti fatti, n.d.r.) scrive quanto segue.

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Governo M5S PD, Calenda vuole una scossa dai suoi

“È martedì. Iniziano le consultazioni e noi stiamo prendendo da giorni schiaffi da #DiMaio e soci. C’è un democratico rimasto che si ribella ai diktat su Conte e a un negoziato che non ha toccato un tema vero (ILVA, Alitalia, Tap, Tav, RDC, Quota 100..) #Basta. @pdnetwork. Ho atteso in silenzio mentre tutti si sbizzarrivano, voi compresi. Ma oggi iniziano le Consultazioni. Il tempo per fare un accordo dovrebbe essere scaduto. Ogni minuto molliamo su qualcosa. #Basta un po’ di orgoglio se non di intelligenza politica e coraggioso.” Calenda vorrebbe che il PD provasse ad imporsi ed a farsi portavoce di un elettorato che conta comunque milioni di italiani. Ed ora che lo strappo tra Movimento 5 Stelle e Lega si è consumato e resta insanabile, il Partito Democratico deve prendere coscienza dell’importanza che potrà rivestire da qui in avanti per l’Italia. Ma serve fare qualcosa.

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