Luciano Pavarotti, chi è la prima moglie Adua Veroni: vita privata, carriera

Adua Veroni è stata la prima moglie del cantante lirico Luciano Pavarotti. I due hanno divorziato dopo più di trent’anni di matrimonio. Scopriamo la sua storia.

Adua e Luciano si conoscono quando il cantante modenese aveva solamente diciassette anni. Entrambi di Modena, i due decidono di sposarsi otto anni dopo, quando Luciano ha 25 anni. La loro relazione dura più di trent’anni e in questo periodo il talento di Luciano diventa una caratteristica nota ed incontrovertibile. E sempre in questo periodo Adua cambia faccia, caricandosi l’onere non solo di moglie di Pavarotti, ma anche dell’essere sua agente. Così racconta Adua una vita che non è stata “affatto facile“:

Lui sempre in giro per il mondo, io ho cercato di seguirlo il più possibile, il tutto reso più complicato da tre figlie. Una vita senza orari, piena di impegni, di persone e di confusione. Vivere accanto ad un artista-mito vuol dire non avere più privacy.

Adua Veroni, il divorzio e Nicoletta Mantovani

“È stato un momento difficile per la mia vita. È stato un brutto colpo e per qualche aspetto anche il completamento di una trasformazione di Luciano. Era diventato un mito e lo sapeva. Si era circondato di un sacco di gente. Insomma era cambiato irrimediabilmente.”

Così Adua Veroni racconta il cambiamento di Luciano, il suo amato marito, in seguito all’incontro con la manager Nicoletta Mantovani. La Veroni e Pavarotti avevano avuto tre figlie – Lorenza, Alice e Giuliana – e avevano alle spalle ormai trent’anni di matrimonio, ma nel 1994 Adua si trova costretta a chiedere il divorzio. In questo periodo Luciano si lega infatti alla giovanissima Nicoletta Mantovani, di trentaquattro anni più giovane di lui, e decide di abbandonare la moglie Adua. In questi anni Adua e Luciano si distaccano molto, i rapporti sono infatti tagliati e le cause del divorzio non rendono l’avvicinamento più semplice. La malattia di Luciano, per la quale poi morirà nel 2007, porta però i due ad un riavvicinamento.

Nell’ultima parte della sua vita, quando la malattia lo aveva ormai aggredito. Mi ha ricercato e io, per quel che ho potuto, gli sono stata vicino.

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