Crisi di governo, prove d’intesa PD-M5S: Zingaretti punta all’accordo

Crisi di governo, al via le prove d’intesa PD-M5S: Zingaretti punta all’accordo, Mattarella vuole un nuovo governo ma gli italiani sarebbero per il voto.

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(VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)

“Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare”, con queste parole il segretario Pd Nicola Zingaretti sottolinea come passi in avanti si stiano già facendo verso l’intesa con il Movimento 5 Stelle. Lontanissimi sembrano i tempi del tentativo di accordo formulato nel 2013 da Pierluigi Bersani e – sebbene più recenti – anche i tempi dell’insulto gratuito tra le due formazioni politiche.

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Accordo Pd-M5S: la volontà di Mattarella, italiani per ritorno alle urne

Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indicato i tempi di nuove consultazioni: dopo il primo giro, conclusosi nelle scorse ore, ora il nuovo appuntamento è per martedì prossimo. Di fatto, si tratta di tempi stretti ma a quanto pare la trattativa per un nuovo governo sarebbe già in una fase avanzata e si sprecano i possibili nomi rispetto a chi ricoprirà il ruolo di nuovo presidente del Consiglio, in testa Enrico Giovannini. Si tratta, in ogni caso, di nomi che emergono e vengono scartati molto rapidamente, più suggestioni giornalistiche che vere e proprie ipotesi.

Occorrerà dunque aspettare prima l’accordo tra le due formazioni politiche sui programmi, con entrambi gli schieramenti che hanno messo nero su bianco i punti imprescindibili a cui non intendono rinunciare, poi emergerà quella che potrebbe essere una figura di garanzia. Secondo Stefano Folli, editorialista di ‘Repubblica’, un ruolo di primo piano su un possibile accordo per un nuovo governo è rappresentato direttamente dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il capo dello Stato – ha spiegato Folli – “si sta spendendo in prima persona per arrivare a un accordo di buon livello, che ancora non c’è”. Intanto, diversi sondaggi evidenziano due questioni importanti: la prima è che quasi un italiano su due non tornerebbe a votare, la seconda è che tra coloro che sarebbero propensi al voto i due terzi chiedono che questo avvenga in tempi brevi.

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