Riforma pensioni, ultime notizie: Quota 100 e le parole di Conte

Ultime notizie sulla riforma pensioni e Quota 100: le parole di Conte in Senato, e alcuni interventi rilevanti.

Pensioni Quota 100

Al Senato è ancora in corso il dibattito seguente alle comunicazioni del Premier Giuseppe Conte. Poche ore fa Conte ha rivendicato la bontà dei provvedimenti presi dal Governo, compresa la riforma pensioni con Quota 100.

Questa mattina Massimiliano Smeriglio, europarlamentare eletto nelle liste del PD, aveva detto: “Oggi ascolteremo Giuseppe Conte. Sono stato tra i primi ad auspicare il disgelo con i 5 Stelle. Ma ora siamo al punto. E siamo al punto perché hanno fallito tenendo fermo il Paese mentre passavano il tempo a litigare. Se Conte rivendicherà un anno di governo giallo-verde fondato su propaganda e paure, penso sia giusto prepararci ad affrontare con determinazione le elezioni. Se invece ci saranno elementi di forte di discontinuità su ecologia, welfare, salario minimo, diritti umani, autonomia delle donne, diritti individuali delle persone, accoglienza, se ci saranno parole chiare sul modello di sviluppo, stipendi e pensioni, allora penso sia giusto verificare le condizioni di un governo di legislatura che ridia dignità al Paese, benessere e tranquillità ai cittadini”.

La crisi di Governo potrebbe incidere sulle pensioni?

La domanda se la sono posta in molti in questi giorni. Vincenzo Zoccano fa sapere che “la fine del governo pone a rischio l’aumento delle pensioni di invalidità, aumento sul quale c’è già un ragionamento avanzato con Inps, il presidente del Consiglio, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali per un piano quadriennale […] Con il Ministro del Lavoro Di Maio abbiamo lavorato alla proposta di aumento delle pensioni di invalidità civile, uno dei tanti temi di interesse per milioni di persone con disabilità che non arrivano a fine mese […] La fine del governo voluta da Salvini blocca anche questa importante riforma. Ora si dica a chi percepisce 285 euro al mese il perché si vuole impedire di aumentare quelle pensioni […] Da esponente tecnico di questo governo, prendo atto che ancora una volta le politiche per la disabilità sono messe a rischio da una crisi di governo che poteva benissimo essere evitata”.

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Carlo Calenda su Quota 100

Carlo Calenda, intervistato da Repubblica, ha affermato di ritenere indispensabile il ritorno alle urne, ma anche di reputare necessario cancellare la riforma pensioni con Quota 100. L’ex ministro dello Sviluppo economico si dichiara preoccupato per la situazione dei conti pubblici italiani e per la crisi internazionale che si prepara: “Per affrontarla occorre un governo politico coeso e coerente. E piantiamola sulla necessità di fare questo accrocchio per disinnescare le clausole Iva. Con elezioni ad ottobre ci sarebbe tutto il tempo per farlo. Aggiungo che tutti i partiti vogliono disinnescarle, ma nessuno dice come”. Secondo Calenda “bisognerebbe partire dalla cancellazione di Quota 100 e dalla revisione del reddito di cittadinanza, cancellando le tante cose ridicole come i navigator”.

Le parole di Roberto Traversi

Anche Roberto Traversi, deputato del Movimento 5 Stelle, ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito: “Perché la Fondazione Enasarco non riconosce la pensione integrativa a chi ha versato fino a 19 anni? Nessun altro ente di previdenza complementare è obbligatorio tranne l’Enasarco, e così i rappresentati e gli agenti di commercio sono obbligati a versare i contributi verso due enti, l’Inps e l’Enasarco, senza però avere garanzie da quest’ultima. Infatti servono 20 anni di versamenti per maturare il diritto alla pensione assieme al raggiungimento dell’età pensionabile, se raggiunti ad esempio 15 anni di versamenti l’unica possibilità di ricevere una pensione integrativa è quella di procedere a contributi volontari”. 

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Le preoccupazioni di Giancarlo Turchetti

Secondo Giancarlo Turchetti, Segretario Generale della UIL di Viterbo e Civitavecchia, la riforma pensioni con Quota 100 nasconde delle criticità che vanno risolte al più presto. Turchetti ha parlato a proposito delle domande per accedere a Quota 100 che ci sono state nella Tuscia, poco più di 1.000: “Non sono state tantissime e ciò significa che il provvedimento del governo nasconde delle criticità che andrebbero risolte al più presto. Occorrono subito delle modifiche. Innanzitutto una maggiore e strutturata flessibilità di accesso alla pensione per tanti lavoratori e lavoratrici”. Secondo il sindacalista “bisogna poi affrontare anche il tema delle future pensioni dei giovani, della valorizzazione del lavoro di cura per le donne e della maternità ai fini previdenziali, e infine non possiamo dimenticare che deve essere ripristinata la piena rivalutazione delle pensioni in essere”.

L’intervento di Daniela Minerva

L’azione della Regione Veneto non viene giudicata positivamente nemmeno da Daniela Minerva, responsabile delle pagine di medicina e sanità dell’Espresso. Minerva riconosce che “la porta per andare a lavorare in ospedale è stretta e passano pochissimi medici, a tutto svantaggio dei malati e dei servizi”, tuttavia segnala anche che “l’azione di Zaia, per quanto giustificata dall’inerzia ministeriale, è pericolosa: delegare alle Regioni la formazione dei medici significa rafforzare il fatto che in Italia ci sono 21 sistemi sanitari dei quali una manciata funziona e gli altri no. Possiamo davvero pensare che ogni Regione si formi i suoi medici come vuole? Che garanzie ci sarebbero per i pazienti più deboli nelle Regioni più fragili e meno virtuose?”. Dal suo punto di vista “lo stallo si potrebbe sbloccare a livello centrale, e sono in molti a dire: borse di studio subito per far entrare i ragazzi in specialità, e subito i giovani in corsia. Per farlo però occorrerebbe che i ministeri interessati dessero un segno di vita”.

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