Chi è Luigi Tenco: vita e carriera dell’indimenticabile cantautore

La carriera di Luigi Tenco, considerato dalla critica uno dei migliori cantautori di tutti i tempi, è stata interrotta prematuramente da una morte ancora misteriosa. Ecco tutto quel che c’è da sapere su di lui.  

Il nome Luigi Tenco ha segnato una pagina importantissima della storia della musica, ma anche molto triste, per via della sua prematura morte. Il suicidio del giovane cantante – scomparso durante il Festival di Sanremo 1967, nel pieno di una sfolgorante carriera – è stato a lungo avvolto nel mistero. Forse anche per questo quell’eterno ragazzo che ha contribuito a rinnovare la musica leggera italiana è rimasto nel cuore di tanti italiani. Conosciamolo più da vicino.

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L’identikit di Luigi Tenco

Luigi Tenco nacque a Cassine (Alessandria) il 21 marzo 1938, sotto il segno zodiacale dell’Ariete, poco dopo che sua madre, Teresa Zoccola, si era separata dal marito Giuseppe Tenco e aveva avuto una brevissima relazione con il giovanissimo Ferdinando, rampollo della famiglia torinese presso cui lavorava come cameriera. Rimasta incinta, la donna era tornata a casa dal marito, che però venne a mancare prima della nascita di Luigi. Il quale venne a conoscenza di questa intricata storia solo molto anni dopo.

Cresciuto a Genova con la mamma e il fratello Valentino, Luigi Tenco scoprì di avere un’enorme passione per il pianoforte alla fine del liceo (e poi imparò da autodidatta a suonare la chitarra, il clarinetto e il sassofono.). Soffrendo di ipertiroidismo, fu congedato dal servizio militare. Per accontentare la sua famiglia si è iscrisse all’università, ma diede pochissimi esami e poi decise di dedicarsi totalmente alla musica, affermandosi ben presto come uno degli esponenti della “scuola genovese” assieme ad artisti del calibro di Fabrizio De André e Gino Paoli. La carriera artistica di Luigi Tenco partì a gonfie vele, ma finì bruscamente una tragica notte del 1967.

Nel gennaio di quell’anno, Luigi Tenco e Dalida parteciparono al Festival di Sanremo con la canzone Ciao amore, ciao, che però non fu apprezzato dalla critica. La sera del 26 gennaio, dopo l’eliminazione del suo brano, il cantautore si è ritirò nella sua stanza all’hotel Savoy. Per molti anni quel che avvenne dopo è stato avvolto nel mistero. Il cantautore fece due telefonate, una delle quali a una certa Valeria, cui spiegò di essere pronto a portare alla luce uno scandalo riguardante le scommesse clandestine a Sanremo. Un’ora dopo, Dalida ritrovò il suo corpo privo di vita: si era suicidato con un colpo di pistola alla tempia. Sul suo cadavere non fu eseguita autopsia: di qui i tanti dubbi sulle circostanze della sua morte.

Per quanto riguarda gli amori, Luigi Tenco ebbe una breve relazione con Stefania Sandrelli (quando lei cominciò a frequentare Gino Paoli, i due cantautori ruppero l’amicizia) e nel 1966 conobbe Dalida, con la quale ebbe un’intensa relazione. La sua ultima donna fu la già citata Valeria, di cui si venne a sapere dopo la sua morte, che aspettava un figlio da lui, ma lo perse a seguito di un incidente (fu investita da un’auto). Dalida, a quanto pare, venne a sapere della storia clandestina con Valeria e intimò alla ragazza di farsi da parte.

Il biglietto d’addio di Luigi Tenco, ritrovato nella camera di Dalida, recita: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e a una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno”. Della sua ultima esibizione a Sanremo non restano che i video delle prove, qualche foto e la registrazione audio: i nastri della puntata in cui ha cantò sul palco dell’Ariston sono andati perduti in un incendio. Ma la sua voce è e sarà sempre immortale.

EDS

 

 

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