Cancro al cervello, sintomi e diagnosi della malattia che ha ucciso Nadia Toffa

La malattia che ha ucciso Nadia Toffa è uno di quei tumori aggressivi davanti a cui la medicina non ha ancora strumenti efficaci.

La vita di Nadia Toffa è stata spezzata da un cancro aggressivo al cervello. La nota conduttrice de “Le Iene” è morta oggi, a soli 40 anni, nella clinica Domus Salutis di Brescia. Come sappiamo, il progresso della scienza ha garantito molti e importanti passi avanti nella cura delle diverse forme di cancro, ma ci sono ancora casi – come purtroppo il suo – di fronte ai quali la medicina è ancora impotente.

A spiegarlo è Stefania Gori dell’Aiom (Associazione italiana oncologia medica). Premesso che grazie alla ricerca oncologica “il 60% dei pazienti con una diagnosi di tumore ha una sopravvivenza di 5 anni, e per il carcinoma alla mammella e alla prostata la percentuale di sopravvivenza sfiora il 90%”, l’esperta spiega che Nadia Toffa “ha avuto un tipo di tumore per il quale la ricerca sta lavorando molto a livello internazionale, ma anche in Italia”. Un tumore su cui si sa ancora relativamente poco, nonostante l’incidenza della patologia non sia certo irrilevante.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Cosa sappiamo sul male che ha colpito Nadia Toffa

E’ noto che il cancro al cervello investe l’area più importante del sistema nervoso e varia a seconda del lobo colpito o del punto in cui si sviluppa. Il 40% dei casi ha origine da cellule gliali e i sintomi variano in base ai lobi interessati: per quello frontale, per esempio, i più vistosi sono i disturbi dell’umore e della confusione, mentre per il parietale si notano anche delle convulsioni. Rientrano tra gli altri sintomi anche continui mal di testa e nausee, seguite da frequenti disturbi alla vista e convulsioni.

Quanto alla cura, la soluzione prevalente è naturalmente l’intervento chirurgico di asportazione della massa tumorale, assieme a radioterapia e chemioterapia per ridurre il rischio di recidiva. In linea generale, l’operazione serve a ridurre la pressione che il tumore esercita all’interno del cranio e diminuire così i sintomi. Ma consente anche un’esatta diagnosi del tumore, per cui è importante per pianificare una terapia specifica. Ricordiamo infine che a fronte di un’incidenza dell’1,4% sul totale delle diagnosi, il tumore si rivela mortale nel 2% dei casi.

EDS

 

Impostazioni privacy