Catania, Salvini contestato ed auto colpita dai manifestanti inferociti

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Matteo Salvini, dura contestazione a Catania (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Matteo Salvini in tour elettorale al Sud, alcuni detrattori lo contestano pesantemente: la sua auto bersagliata dai manifestanti.

Comizio amaro ed anche un pò di spavento per Matteo Salvini che, in visita a Catania per scopi elettorali, è stato pesantemente preso di mira da diversi contestatori. I detrattori del ministro dell’Interno, pronto ormai a lasciare ogni incarico nell’Esecutivo Conte per correre in proprio in vista di elezioni ormai non lontane, gli hanno rivolto epiteti quali “venduto” e “traditore”, ribadendo la loro fierezza nell’essere “terroni”. Salvini, che si trovava in Sicilia nelle vesti di leader della Lega Nord, è stato contestato davanti alla sede del Comune di Catania dove aveva appuntamento con Salvo Pogliese, sindaco della città etnea. Al 46enne capo del Carroccio è stato ricordato con durezza che “per anni ha denigrato il Sud ed ora viene a cercare qui i voti“. Sono stati esposti anche dei cartelli per nulla teneri.

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Salvini, la folla lo contesta con durezza a Catania

In particolare si segnala la presenza di un lenzuolo con su la scritta a caratteri cubitali “Catania non si Lega, restiamo umani”. Chiaro messaggio di solidarietà alle navi delle varie Ong che vedono il loro ingresso nei porti italiani preclusi su precisa disposizione del Ministero dell’Interno in base a quanto previsto nel decreto Sicurezza bis. Matteo Salvini si è allontanato in auto dal palazzo comunale ed il suo veicolo è stato bersagliato da bottiglie di plastica vuote. Imponente il cordone di polizia a sua difesa. Ad ogni modo, il leghista non si lascia scoraggiare da contestatori e nelle scorse ore ha annunciato il proprio piano che intende attuare.

Lui promette: “Meno tasse, pace fiscale ed Iva stabile”

Anzitutto l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, tanto voluto dagli ormai ex alleati di Governo del Movimento 5 Stelle. “Ho saputo di gente che ha rifiutato posti di lavoro per beneficiare del sussidio senza fare niente. Di questo me ne hanno parlato imprenditori, albergatori ed agricoltori. Ma occorre anche aiutare chi produce, e per farlo ho previsto un abbassamento delle tasse. “Verranno ridotte al 15% per milioni di italiani che lavorano e ho in mente la pace fiscale con Equitalia. Il tutto senza aumento dell’Iva. La manovra è pronta, Renzi però temporeggia per salvare la sua poltrona”.

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