Crisi di Governo, i dubbi del M5S: secondo mandato e ritorno al lavoro precedente

Crisi di Governo, i dubbi del M5S
(Getty Images)

Matteo Salvini ha fatto cadere il Governo ed il Movimento 5 Stelle punta il dito accusandolo di pensare al pieno potere e non agli italiani. Intanto i parlamentari si domandano se il vincolo di secondo mandato decade o devono tornare a svolgere il lavoro che facevano in precedenza.

Come ormai noto Matteo Salvini ha deciso di sciogliere l’alleanza con il Movimento 5 Stelle poiché a suo dire questo Governo era segnato da divergenze tali da non permettere di andare avanti con il lavoro. Contestualmente il leader leghista ha chiesto di andare subito al voto, candidandosi come Premier e auspicando che i consensi ottenuti finora rimangano tali anche alla prossima tornata elettorale. I pentastellati hanno provato a mettere davanti al voto di fiducia l’approvazione della riforma sul taglio dei parlamentari, ma Salvini ha risposto picche e pare che nemmeno questo capo saldo della campagna elettorale a cinque stelle vedrà la luce.

Dall’altro lato però la rinuncia all’alleanza viene vista come un desiderio di mettere a frutto il corposo aumento di consensi ottenuto in questi mesi. Il premier Conte lo ha detto apertamente in una Conferenza Stampa e gli altri membri del partito lo hanno sottolineato con una certa insistenza sui social. Di Maio stesso lo ha voluto ribadire in una diretta televisiva trasmessa sotto casa sua per mettere in guardia gli italiani: “Salvini ha fatto cadere il governo perché ha messo i sondaggi davanti agli interessi del Paese, nella storia questo si paga gli italiani che non sono sprovveduti”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Crisi di Governo, i limiti del secondo mandato sono validi?

Allo stato attuale delle cose il ritorno alle urne entro e non oltre novembre (ecco quando si potrebbe andare a votare) sembra ormai certo. La prospettiva non è rosea per il Movimento 5 Stelle che in questi mesi di Governo ha perso quasi la metà dei consensi ottenuti nel 2018 e che, se dovessero continuare così le cose, si dovrebbe accontentare del ruolo di oppositore. I parlamentari del M5S intanto si chiedono se il vincolo al secondo mandato voluto con tanta insistenza sia valido o meno. C’è chi ritiene che l’esaurimento anticipato faccia decadere il vincolo ed invece chi si chiede se dovrà ritornare a svolgere il lavoro precedente. I dubbi e la necessità di una rapida riorganizzazione, nonché di una comunicazione che possa portare a riacquistare i consensi persi per strada ha generato una atmosfera di caos all’interno del Movimento.

Fabio Scapellato

Impostazioni privacy