Boom demografico a Bobbio, il paese che inverte la tendenza

Boom di nascite a BobbioIl piccolo paesino montano di Bobbio ha fatto registrare un incremento significativo delle nascite che ha costretto il comune a costruire un nuovo asilo nido per accogliere in nuovi arrivati.

Già da diversi anni si parla di un abbassamento del numero delle nascite in Italia, un calo così netto da aver portato il tasso di nascita da zero ad un livello negativo. I motivi di questo fenomeno sono da rintracciare soprattutto nelle condizioni lavorative precarie delle nuove famiglie e delle nuove generazioni. I giovani tendono a costituire una famiglia in età avanzata (quando cioè la coppia ha trovato una stabilità economica) e quando lo fanno si scontrano con la necessità di rinunciare alle nascite perché manca il tempo da dedicare ai bambini ed nella maggior parte dei casi la maternità è vista come una discriminante dai datori di lavoro (ecco alcuni consigli dell’Unicef per incentivare le nascite).

I dati sono preoccupanti, visto che nel 2017 il numero di italiani nati si è fermato a 450.000 rispetto al milione degli anni’60. Il dato (esclusi i periodi delle due grandi guerre) è il peggiore dai tempi dell’unità d’Italia ed alla lunga potrebbe portare ad una riduzione significativa della popolazione. Ad andare controcorrente è il paesino montano Bobbio (Piacenza) dove nell’ultimo anno le nascite sono aumentate in maniera esponenziale.

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Boom di nascite a Bobbio, necessario un nuovo asilo nido

Nel corso del 2018 a Bobbio sono nati 30 bambini, potrebbe sembrare un numero esiguo e di certo non varia la statistica nazionale, ma si tratta di un numero impressionante per un paese di 3000 anime in cui la maggior parte della popolazione è composta da persone in età avanzata. L’inversione di tendenza è stata resa possibile dall’azienda locale Gamma. Il suo titolare ha deciso di non spostare la sede altrove per cercare maggiori profitti ed ha aperto nuove posizioni lavorative. L’offerta di lavoro ha attirato i giovani e permesso che il paese non si svuotasse ulteriormente. Inoltre l’azienda ha concesso ai dipendenti dei benefit in caso di nascite, offrendo non solo le ferie pagate per i primi mesi, ma anche un asilo nido aziendale dove lasciare i figli quando sono di turno.

L’offerta è stata accolta bene dai giovani che, rassicurati dall’azienda, hanno ricominciato a fare figli. Con le nascite di questo periodo è sorta l’esigenza di creare un nuovo asilo nido. Per far sì che la struttura divenisse realtà la parrocchia locale a messo a disposizione un edificio ed ha stretto accordi con l’azienda ed il comune per far partire il servizio già dal prossimo settembre.

Fabio Scapellato

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