Carabiniere ucciso, capitano Ultimo: “Perché far trapelare la notizia dell’arma?”

Carabiniere ucciso, capitano ultimoIntervistato sul carabiniere ucciso, il capitano ultimo si è chiesto per quale motivo è stata fatta trapelare la notizia della pistola nell’armadietto.

Sulla notte in cui Mario Cerciello Rega è stato ucciso è stato detto ormai tutto o quasi (questa la ricostruzione degli inquirenti). Permangono infatti alcuni dubbi su quanto accaduto quella sera, soprattutto legati alla mancanza di filmati che possano mostrare la colluttazione (il padre di Elder li ha chiesti pubblicamente) e al perché siano intervenuti dei militari piuttosto che altri (a questi si lega il fatto che Elder Lee ha ritrattato la confessione). Uno dei dubbi dei giorni passati riguardava il perché il vice brigadiere avesse deciso di lasciare l’arma di ordinanza nell’armadietto e di andare, senza seguire le procedure, in azione senza di essa.

La spiegazione di una tale decisione può essere legata all’esigenza di non fare notare l’arma agli spacciatori o ai sospetti e dunque non fare saltare la copertura, ma come sarebbe andata se avesse avuto con sé la pistola? A questo quesito non avremo probabilmente mai una risposta, ma intanto dalle pagine di ‘Verità‘ emergono le parole a riguardo del leggendario capitano ultimo (l’uomo a capo dell’operazione che ha portato all’arresto di Totò Riina).

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Carabiniere ucciso, l’opinione del capitano ultimo

Nell’intervista il capitano ultimo, ormai uscito dal servizio in strada ed entrato a far parte della Forestale, afferma: “è morto un giovane servitore dello Stato, sposato da poco, in modo atroce e per una concatenazione di eventi su cui si deve fare il massimo di chiarezza, come è doveroso per ogni fattispecie criminale”. Dopo questa doverosa precisazione, aggiunge che per evitare che si diffondano illazioni è necessario che le indagini procedano celermente e non lascino spazio a dubbi. A tal proposito si chiede il perché abbiano fatto trapelare la notizia sulla pistola: “mi consenta un’ osservazione: perché, a indagini in corso, far filtrare la notizia che l’ arma di ordinanza è stata ritrovata nel suo armadietto in caserma, aggiungendo “e il motivo del perché fosse lì lo sa solo lui”? Non solo. Perché sostenere che i due carabinieri “non immaginavano di trovare una persona con un coltello di 18 centimetri e di essere aggrediti quando si qualificavano come carabinieri ?”.

Con questo non vuole esprimere un giudizio di alcun tipo su quanto successo o su come sono state gestite le indagini, ma semplicemente evidenziare quanto finora emerso per mezzo stampa. Tra le ipotesi, infatti, ci sarebbe quella della “Mancata consegna” che, spiega il capitano: “si realizza nel momento in cui non vengono osservate le regole e le disposizioni ricevute”. Ma su questo presunto reato non si sa nulla, dunque a suo avviso era meglio tenere celata l’informazione, al fine di evitare che si possano creare delle dietrologie dannose.

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