Giovane mamma subisce chemioterapia e mastectomia, ma non aveva il tumore al seno

cancro al seno
FOTO © Getty Images

Dall’Inghilterra rimbalza la notizia di un clamoroso caso di malasanità, ad una donna è stato diagnosticato per sbaglio un cancro al seno.

In questi giorni ricorre il terzo anniversario, se così si può dire, di un fatto clamoroso avvenuto ad Hartshill è un grande villaggio nel distretto di North Warwickshire, in Inghilterra. A Sarah Boyle, all’epoca 28enne, venne diagnosticato un cancro al seno triplo negativo. Una notizia terribile, sconvolgente, che avrebbe potuto distruggere per sempre la vita della donna. “Ricordo di aver chiesto se sarei morta. Tutto quello che l’infermiera mi disse era che il loro scopo era quello di trattare il cancro nel migliore dei modi”. Eppure, quello che avrebbe scoperto successivamente le avrebbe cambiato radicalmente l’esistenza. E non per la malattia. Perché questa non c’era.

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Inghilterra, le diagnosticano un cancro al seno che non c’è: madre non può più allattare

Qualche mese dopo la diagnosi del cancro al seno, dal Royal Stoke University Hospital arrivò una notizia clamorosa: si erano sbagliati, la malattia non c’era. Purtroppo, però, Sarah Boyle aveva già subito diversi cicli estenuanti di trattamenti chemioterapetici, oltre a una mastectomia bilaterale e delle protesi mammarie. Prima di iniziare e con la prospettiva di una menopausa anticipata, alla donna venne offerta la possibilità di congelare i propri ovuli ma, in questo modo, il trattamento avrebbe subito un ritardo di 6-8 settimane. “Il medico mi disse di pensare al bambino che avevo, non a quelli che avrei potuto avere”. Oltre alle difficoltà nell’affrontare un percorso curativo (assolutamente inutile), Sarah trovò maggiori problematiche nell’allattamento al seno. A un certo punto, infatti, non ha più potuto sfamare il piccolo Teddy. Fortunatamente, la donna qualche mese fa ha partorito per la seconda volta, dando alla luce Louis. “Mentre nulla cambierà ciò che ho passato, ho davvero bisogno di alcune risposte su ciò che viene fatto per assicurarmi che nessun altro soffra allo stesso modo in cui ho fatto io”, ha dichiarato Sarah che ha incaricato gli avvocati specializzati in negligenza medica di indagare sul caso, ottenendo già le prime ammissioni di responsabilità.

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