Tentò di uccidere la moglie: provò a strangolarla e bruciarla, ora è libero

Tentò di uccidere la moglie
Andrea Loro tentò di uccidere la moglie, ora torna in semilibertà – FOTO: Facebook

Un uomo tentò di uccidere la moglie dalla quale ebbe due figli, ed in maniera spietata: ora il Tribunale ne dispone la scarcerazione con questa motivazione.

Il 40enne Andrea Loro tentò di uccidere la moglie, nel gennaio del 2013. Adesso però è tornato libero, seppur con alcune restrizioni. A stabilirlo è stato il Tribunale di Sorveglianza di Venezia, il quale ha disposto la scarcerazione in regime di semilibertà. La motivazione del giudice risiede nel fatto che “il condannato ha mantenuto una condotta regolare e ha partecipato a corsi e attività”. Ora Andrea Loro proverà a reinserirsi nella società svolgendo un nuovo lavoro di giorno e dormendo poi di notte nel carcere. All’epoca dei fatti l’uomo venne ritenuto colpevole di aver provato a strangolare la moglie Matilde Ardia, allora 30enne e dalla quale ha avuto due figli, e di aver tentato di simulare un incidente d’auto, schiantandosi contro un ostacolo in maniera volontaria e dando fuoco al veicolo con intrappolata all’interno la propria coniuge. La donna venne salvata solo per caso da un automobilista di passaggio, ma rimediò delle ustioni di grave entità. Il Tribunale di Treviso condannò Loro a 15 anni senza riconoscergli alcuna attenuante.

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Tentò di uccidere la moglie, dopo 6 anni ottiene la semilibertà

La pena venne poi ridotta in Appello a 13 anni poiché per i giudici il tentativo di omicidio non fu premeditato ma “preordinato”, il che, in termini di gravità, rappresenta qualcosa di ‘più leggero’. Venne anche fatto ricorso contro la condanna da parte dei legali dell’uomo che tentò di uccidere la moglie, allo scopo di ottenere la piena assoluzione. Cosa che però non avvenne, con la condanna che divenne definitiva. A distanza di soli 6 anni però la buona condotta tenuta in carcere da Loro gli ha portato la possibilità di poter uscire per buona parte della giornata dalla sua cella. La condanna scadrà nel 2023 e l’ex impiegato per allora potrebbe davvero aver ricominciato tutto daccapo. Lontano dalla moglie alla quale provocò ustioni tali da richiedere un mese di ricovero all’interno del reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Padova.

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