Saoirse Kennedy, morta a 22 anni la nipote di Bob Kennedy

Saoirse Kennedy morte
La morte di Saoirse Kennedy, fatale una overdose molto probabilmente – FOTO: Facebook

Aveva soltanto 22 anni Saoirse Kennedy, nipote di Bob e tra le più giovani esponenti della celebre famiglia statunitense. Già note le cause del decesso.

Si chiamava Saoirse Kennedy Hill la giovane nipote di Bob Kennedy trovata morta all’interno della villa di famiglia nella località di Hyannis Port, nel Massachusetts. La ragazza aveva soltanto 22 anni e le è stata fatale una overdose. Di lei si è molto parlato in passato per la sua lotta contro la depressione, della quale aveva spesse volte parlate sul giornale scolastico quando frequentava il liceo, appena pochi anni fa. La famiglia Kennedy ha dato l’annuncio della scomparsa di Saoirse con una breve nota. “I nostri cuori sono devastati per la perdita della nostra amata Saoirse, la sua vita era piena di speranza, promesse ed amore. Il mondo è un posto meno bello oggi”. Saoirse Kennedy ha accusato un malore nella villa di sua nonna Ethel, 91enne vedova di Bob Kennedy. Subito condotta al vicino ospedale di Cape Cod, è poi deceduta poco dopo, senza che si potesse fare qualcosa per salvarle la vita.

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Saoirse Kennedy, la sua grave lotta contro la depressione

In un primo momento l’identità della giovane non era stata diffusa, anche se le forze dell’ordine locali avevano confermato che c’era stato un caso relativo ad una donna morta nella tenuta dei Kennedy. Era stato precisato soltanto che un’indagine era sorta subito e che se ne stava occupando la polizia. Poi è uscito fuori il comunicato, divenuto di dominio pubblico. Saoirse Kennedy era figlia di Paul Michael Hill e di Courtney Kennedy. Quest’ultima era la quinta figlia di Bob Kennedy e di Ethel. La 22enne studiava Comunicazione al prestigioso Boston College ed era la vicepresidente del gruppo studentesco dei Democratici. In merito alla sua depressione scrisse che tutto era sorto quando era adolescente, ai tempi della scuola media. “E questa malattia mi accompagnerà fino a quando vivrò. Si parla liberamente del cancro, ma perché è così difficile farlo quando si tratta di depressione, ansia, sindrome bipolare o schizofrenia?”.

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