Vicenza: gli prescrivono acqua e zucchero, bimbo muore di diabete a 3 anni

era stato dimesso due volteUn bambino di 3 anni è morto lunedì notte a Vicenza a cause del diabete. I medici dell’ospedale lo avevano dimesso per due volte, senza fare analisi.

Il piccolo Giulio, bambino di soli 3 anni, è morto lunedì notte all’ospedale di Valli del Pasubio (Vicenza) a causa di un attacco di diabete. Un dramma che i genitori del bambino sono costretti a vivere con il dubbio lacerante che il figlio forse poteva essere salvato con qualche precauzione in più da parte dei medici. Nelle ore precedenti, infatti, il bambino era stato portato per due volte al pronto soccorso: Giulio aveva dei forti dolori allo stomaco e la febbre alta. In entrambe le occasioni, però, i medici hanno detto loro di non preoccuparsi e, senza effettuare analisi del sangue, avevano diagnosticato che si trattava di semplice disidratazione.

La seconda volta hanno detto ai genitori di dargli un po’ di acqua e zucchero e che, solo in caso di ulteriori problemi, sarebbe stato necessario effettuare altri controlli. I problemi si sono presentato lunedì sera, il bambino stava molto male ed  è stato necessario un ricovero. Questa volta sono state effettuate delle analisi al sangue e si è scoperto che il bambino era affetto da diabete. I medici hanno provato a curarlo, ma il suo sangue era ormai troppo denso ed il piccolo non ce l’ha fatta.

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Bimbo muore di diabete a 3 anni: aperta un’indagine

Date le circostanze è logico chiedersi se la vita del bambino poteva essere salvata. I genitori non vogliono accusare nessuno, ma in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘ si chiedono il perché non siano state fatte delle analisi prima: “Non sappiamo niente – dice il papà di Giulio -. Una cosa possiamo dirla: avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme”. A tal proposito la struttura ospedaliera non si esprime, ma il primario del reparto pediatrico esprime le sue più sincere condoglianze per la famiglia e spiega che, come da prassi, è stata aperta un’indagine sul medico che ha dimesso il bambino la seconda volta.

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