Elder Lee, il padre è in Italia: “Temo per la sua salute”

Elder Lee, il padre è in ItaliaIl padre di Elder Lee, Nathan, è arrivato a Fiumicino nelle scorse con l’intento di vedere il figlio in carcere ed ha dichiarato di temere per la sua salute.

Sono ore complicate quelle che stanno vivendo i genitori di Elder Lee, ragazzo americano accusato dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Il giovane è stato arrestato lo scorso sabato ed ha confessato di aver colpito a morte il militare (con un coltello da marine per ben 11 volte), ma la dinamica della colluttazione rimane tutt’ora oscura (l’altro ieri si è tenuta la conferenza stampa degli inquirenti), come si è giunti allo scontro fisico? Perché gli americani sostengono che i due militari non si sono identificati? Proprio questi aspetti sono quelli che i legali dei due ragazzi cercheranno di capire per ricostruire i momenti che hanno condotto alla morte del carabiniere ed al loro arresto.

Intanto a Roma è giunto il padre di Elder Lee (quello di Natale Hjort era giunto prima) che ha espresso il desiderio di vedere il figlio il prima possibile: “La prima cosa che vorrei sapere è quale è la prassi burocratica per poter rivedere in carcere mio figlio”. Parole di un padre che è stato catapultato in un incubo e che innanzitutto vuole fare capire al figlio che lui è pronto a dargli supporto nonostante le circostanze.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Nathan Lee preoccupato per la salute di Elder

Ad aumentare la sua preoccupazione per le condizioni del figlio c’è quella foto in cui si vede Natale Hjort bendato e con i polsi legati ad una sedia dentro la caserma dei Carabinieri. A tal proposito Nathan Lee ha detto alla stampa: “Ho visto la foto di Nathan bendato che girava sui vari siti. Sono molto preoccupato per la salute di mio figlio e spero che sia assistito da un medico. Mia moglie è disperata”, lo stesso ha poi precisato che “Ci è stato detto che non è stato maltrattato”.

Anche la madre di Elder Lee è preoccupata per le condizioni di salute del figlio e dispiaciuta per tutta questa situazione. Alla stampa ha dichiarato di essere vicina al dolore della famiglia del militare ed allo stesso tempo incredula per la reazione violenta che il figlio ha avuto. La donna descrive il figlio come un soggetto molto riflessivo e pensa che se è si è comportato in quel modo doveva essere terrorizzato. La donna poi ha spiegato: “È un ragazzo riflessivo, che ha anche molto sofferto ed è vero che usava la marijuana, che in California è legale e lui la prendeva con la ricetta medica, per alleviare il dolore di una menomazione fisica. Non mi sono mai accorta che usasse altre droghe”.

Impostazioni privacy