Carabiniere ucciso, uno degli imputati bendato ed ammanettato: “Inaccettabile” – FOTO

Hjort carabiniere ucciso
Uno dei due imputati per la morte del carabiniere ucciso è stato tenuto così in caserma – FOTO: screenshot

Uno dei due ragazzi accusati dell’omicidio del carabiniere ucciso a Roma il 25 luglio appare tenuto così, l’Arma ha subito individuato il responsabile.

Uno dei due fermati per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso la sera del 25 luglio a Roma, è apparso durante il fermo in caserma di via Selci, nella Capitale, con gli occhi bendati e le braccia ammanettate dietro alla schiena. Si tratta di Christian Gabriel Natale Hjort, che non sarebbe l’autore materiale dell’assassinio, per il quale è invece accusato Helder Finnagan Lee. I due hanno rispettivamente 18 e 19 anni e sono originari della California, dove vivono con le loro famiglie più che benestanti. L’immagine in cui è presente Hjort ha fatto letteralmente infuriare i vertici dell’Arma, che parlano di una condotta inaccettabile da parte di chi ha compiuto un atto simile. Una cosa che si è vista a Guantanamo, il carcere di massima sicurezza nell’enclave statunitense sull’isola di Cuba, ma mai in Italia. Giovanni Nistri, comandane generale dei Carabinieri, accusa: “Tutto questo è inaccettabile e va contro i principi ed i valori dell’Arma. I responsabili saranno giudicati con la massima severità”.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Carabiniere ucciso, individuato chi ha bendato Hjort

Subito è partita una indagine interna, che nel giro di qualche ora ha portato all’individuazione di chi ha scattato la foto di uno dei due assassini del carabiniere ucciso. Si tratta di un giovane appuntato, che rischia la sospensione dal servizio oltre che le accuse di maltrattamenti e violenza privata. Ma c’è l’ipotesi di denuncia per omessa denuncia anche per i colleghi che hanno assistito al tutto. La giustificazione del militare che ha provveduto a bendare Hjort è stata di voler evitare che l’imputato potesse consultare la documentazione visibile su documenti e monitor dell’ufficio, anche se la spiegazione non è parsa convincente. Hjort ha ammesso di essere presente sulla scena del delitto riguardante il carabiniere ucciso, ma ha anche aggiunto di non sapere che l’amico avesse un coltello.

Impostazioni privacy