Trans partorisce ma vuole essere il padre, la battaglia legale divide l’Inghilterra

la battaglia legale che divide l'Inghilterra
(Getty Images)

Un trans ha partorito da poco il suo primo figlio, ma chiede di essere riconosciuto come padre. La battaglia legale sta dividendo l’Inghilterra.

Freddy McConnell, noto giornalista del ‘Guardian‘, si è reso conto 9 anni fa (quando aveva ancora 23 anni) di non sentirsi una donna e di voler diventare un uomo. Nel corso di questi anni ha cominciato una cura ormonale che gli permettesse di bloccare il ciclo e che favorisse l’emergere di tratti più mascolini. Nel 2013 è andato poi in Florida per un’operazione chirurgica di rimodellamento del torace che eliminasse l’evidente seno. Nel 2016 ha preso un’altra decisione importante, quella di rimanere incinta per avere un bambino.

I medici gli hanno consigliato dunque di interrompere le cure ormonali e quando gli è tornato il ciclo si è sottoposto ad inseminazione artificiale. La gravidanza è stata un successo, ma adesso gli si pone davanti una battaglia legale: Freddy, infatti, si era già fatto riconoscere legalmente il cambio di sesso ed ora chiede che venga riconosciuto come padre del bambino, al fine di scongiurare futuri problemi di bullismo e discriminazione. A tal fine aveva anche chiesto all’Alta Corte britannica di mantenere riserbo sul suo nome nel corso del processo che si terrà nei prossimi mesi, richiesta che però è stata negata.

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Trans chiede il riconoscimento dello status di padre

Il processo è una conseguenza del diniego ricevuto per la richiesta di essere registrato come padre di suo figlio. Freddy, infatti, ritiene il diniego come una negazione di un diritto ed è deciso a lottare affinché simili incidenti burocratici non si verifichino più in futuro. A difendere la sua posizione è l’avvocato Karen Holden che ai media britannici ha dichiarato: “Avere un certificato di nascita accurato è vitale in quanto rimane con qualcuno per tutta la vita e fa parte della sua identità. Abbiamo accettato questo caso per sostenere la modifica di una parte della legge del Regno Unito che nega l’uguaglianza, crea documentazione inaccurata e non riesce a servire diversi gruppi all’interno della comunità LGBTQ +”.

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