Bibbiano, il caso della bimba tolta alla nonna con un disegno manipolato

bibbiano caso pilota
Il ‘caso pilota’ della bimba strappata alla nonna a Bibbiano – FOTO: Pixabay

Un disegno di una bambina che raffigurava lei ed il nuovo compagno della madre aveva fatto si che la piccola venisse tolta alla nonna affidataria. Ma era tutto falso. L’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli orrendi fatti di Bibbiano prosegue.

Nell’ambito dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ scaturita dopo gli orribili fatti di Bibbiano, dove tanti bambini sono stati tolti alle rispettive famiglie senza motivo ed al solo scopo di fare soldi con tutto questo, emerge la storia di una bambina che originariamente era stata affidata alla nonna. Ne parla il Corriere della Sera nella sua edizione online, specificando come la donna avesse ricevuto una fredda telefonata da parte dei servizi sociali nei quali la si informava che non c’era più il bisogno che lei andasse a prendere la nipotina a scuola, “Tanto non vivrà più in casa vostra”. Ed a giustificare tale decisione era stato mostrato un disegno fatto dalla bambina ed opportunamente modificato allo scopo di provare degli abusi mai subiti, per legittimare l’allontanamento della piccola. Lo sostiene l’accusa in questa indagine che ha portato all’emergere di tantissimi altri casi talmente mostruosi da sembrare incredibili.

Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI

Bibbiano, il ‘caso pilota’ della bimba strappata alla nonna

La bambina, che ha 10 anni, è tornata a casa il mese scorso. Ma tutto era partita con l’impersonale comunicazione da parte dei servizi sociali della Val d’Enza, con un modo di fare molto orwelliano. Questo è stato ritenuto dagli inquirenti come ‘il caso pilota’ in questa vicenda sulla quale sta indagando la Procura di Reggio Emilia e che ha portato a circa una trentina di fermi e di arresti nelle ultime settimane. Più affidi voleva dire più soldi, che sindaci, ex sindaci, medici, psicologi ed altri soggetti potevano spartirsi. In tutto questo, il numero di affidi nella provincia di Reggio Emilia era diventato superiore perfino a quello di alcune zone di guerra di altre parti nel mondo. La vicenda in questione vede la bambina affidata in origine alla nonna in quanto il figlio di quest’ultima era diventato genitore ad appena 17 anni, con la madre della bimba che addirittura ne aveva solo 14. La coppia era stata ritenuta immatura e non idonea a far crescere un figlio. Nel frattempo i due si sono lasciati e la madre della bambina ha trovato un nuovo compagno.

“Una psicoterapeuta ha modificato diabolicamente un disegno della bimba”

Riguardo al disegno incriminante, che in realtà tale non era, l’accusa sostiene che venne modificato in maniera diabolica e truffaldina da una psicoterapeuta della Ausl, con le braccia della bambina – divenute lunghissime in maniera innaturale – che andavano a toccare un adulto, proprio il nuovo partner della mamma oggi 24enne. Tutto ciò per dimostrare abusi – in realtà mai compiuti – da parte di quest’ultimo sulla bimba. A sollevare la questione in questo caso era stata una esponente locale del Movimento 5 Stelle, la 44enne Natascia Cersosimo, consigliera comunale a Cavriago e capogruppo del Movimento all’Unione Val d’Enza, associazione che riunisce otto comuni del Reggiano. La donna è molto amica della donna della bambina e già un anno fa era rimasta insospettita dai numeri anomali riguardi i casi di denunce per violenze familiari – e conseguenti affidi – decisamente elevatissimi. Ancor di più se si considera la tranquillità dell’ambiente di Reggio Emilia e dintorni.

“Ora che è tornata da nonna e papà, la piccola è felice”

Più di mille affidi a Bibbiano ed in altre località della Val d’Enza nel 2016, su un totale di circa 50mila abitanti. Quasi gli stessi numeri di Bologna, che conta 400mila residenti. “Mi dissero che era il risultato di un servizio che funzionava benissimo”, dice la Cersosimo al CorSera. La nonna della bambina ha subito denunciato la cosa ai carabinieri, con la piccina finita prima in una casa protetta e poi concessa ad una coppia. Interrogata da diverse psicoterapeute, la bimba ha sempre negato qualsiasi violenza subita, cosa confermata anche da una visita ginecologica. Appena partita l’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, anche il Tribunale dei Minori di Bologna si è dato prontamente da fare, ricontrollando tutte le vicende di affidi a Reggio Emilia e dintorni. E da qui è nata anche l’accusa per la quale quel suo disegno era stato meschinamente manipolato. La pentastellata Cersosimo riferisce che ora che la bambina è tornata a vivere con la nonna ed anche con il papà, le è sembrata felice.

Impostazioni privacy