Roberto Palpacelli svela: “Ho rischiato di morire, il tennis mi ha salvato”

Roberto Palpacelli, ex tennista, sarà uno dei protagonisti della puntata di Giampiero Mughini “Quelli della Luna”: ecco il suo racconto

Roberto Palpacelli continua a raccontare la sua caduta per essere da esempio per gli altri. Durante il primo programma di Giampiero Mughini “Quelli della Luna”, ha raccontato: “Ho giocato sotto effetto di stupefacenti, in condizioni pietose. Gesù non mi ha voluto per sette o otto volte, sono stato a un passo dalla morte, poi il tennis mi ha salvato”. Ai microfoni de La Repubblica ha svelato poi: “Il mio rimpianto è non aver lavorato con Riccardo Piatti. Sarebbe stato l’ideale. Ogni tanto ci sentiamo. Mi piacerebbe raggiungerlo a Bordighera, ma non voglio sradicare mio figlio dagli amici. Forse io ho sofferto proprio per il trauma del trasferimento. Avrei potuto prendere il posto di mio padre in banca. Ho un altro spirito. Mi dà emozione il campo. Torno distrutto ma sto bene“.

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Roberto Palpacelli, lunga vita al tennis

Lo stesso Palpacelli ha raccontato altri retroscena interessanti: “Il tennis mi ha salvato. È come un dialogo. Butti la palla di là, torna di qua, la rimandi di là. Mi ha tenuto in vita poter parlare con qualcuno attraverso una pallina“. Ma attenzione alle ricadute: “Ne ho avute due o tre con l’alcol dopo la comunità. Mi sono sentito in pace da una zia suora in convento, senza dirle niente. Non ho mai pregato per chiedere aiuto. Mi pare egoismo. Prego per ringraziare”.

Infine, ora l’uomo ha un figlio di 7 anni che rappresenta la sua bellezza: “Gli piace studiare, disegna, fa karate. Me lo godo poco, esco di casa alle 4 e mezzo, alle 5 ho il treno, torno la sera. Quando posso prenderlo a scuola, rinasco. Ha un’altra luce. Non voglio fargli vedere i miei sbalzi di umore. Un tempo mostrare le fragilità era un pregio, oggi è un difetto”.

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