Tiresia, chi è: Andrea Camilleri racconta la storia dell’indovino cieco

l'indovino cieco narrato da CamilleriTiresia, chi è: Andrea Camilleri racconta la storia dell’indovino cieco nativo di Tebe le cui vicissitudini affondano nella tradizione della letteratura greca.

Se avete studiato al Liceo Classico o siete semplicemente appassionati della mitologia greca avrete sicuramente un’idea su chi sia Tiresia. Questa sera, in onda su Rai Uno, verrà trasmesso uno spettacolo teatrale di Andrea Camilleri, ‘Conversazione su Tiresia‘, in cui lo scrittore siciliano narrerà la sua storia e le sue gesta, facendo chiarezza su quelle che sono le fonti originali da cui emerge la sua figura mitologica e quelle che invece appartengono ad una rivisitazione posteriore delle stesse. Nel corso dello spettacolo, presentato prima al Teatro Greco di Siracusa e poi trasposto al Cinema, Camilleri spiega in che modo la sua figura e quella dell’indovino cieco si intersechino nella storia.

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Chi è Tiresia, l’indovino cieco narrato da Camilleri

Tiresia è una figura mitologica della letteratura greca. Ripreso in quella romana (da Ovidio nelle ‘Metamorfosi’ e da Stazio nelle ‘Tebaidi’) viene anche citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Nato dall’unione tra Evereo e la ninfa Cariclo, diviene cieco e acquisisce poteri di divinazione. Su come questo accada ci sono diverse versioni: nella prima viene punito dagli dei affinché non riveli segreti importanti, nella seconda viene reso cieco da Atena perché reo di averla vista nuda. In questa seconda versione è la stessa dea a dargli il potere di vedere il futuro come compensazione per la punizione.

La tradizione vuole che Tiresia fosse nato e cresciuto a Tebe e che da questa città fu costretto a partire quando gli Epigoni l’attaccano e la conquistano. Esistono diverse versioni anche per quanto riguarda la sua morte: nella prima riesce a fuggire ma dopo aver bevuto dell’acqua gelata muore, nella seconda invece viene reso prigioniero e muore per la fatica prima di arrivare al tempio di Apollo. Di lui si parla anche nell’Odissea, qui viene a contatto con Ulisse, il quale ne possiede lo spirito per scoprire come fare ad uscire dall’Ade.

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