Mirko Rosa, chi è l’ex re dei compro oro: dalla condanna alla fuga

Mirko Rosa, chi è l’ex re dei compro oro, noto anche come MirkOro: dalla condanna alla fuga, i guai giudiziari dell’imprenditore.

mirko rosa
(Facebook)

Mirko Rosa, noto semplicemente come ‘MirkOro‘, ex patron dei compro oro arrestato e condannato in via definitiva per evasione fiscale, vive sulla strada provinciale Saronnese, a Rescaldina, provincia di Milano. Il 15 luglio 2019, la sua vicenda personale torna a essere sotto i riflettori perché – sottoposto a sfratto esecutivo – nella mattinata, prima ha provato a evitare la visita dell’ufficiale giudiziario, barricandosi in casa, poi dopo avere semidistrutto l’abitazione si è dato alla fuga.

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Cosa sapere di Mirko Rosa detto ‘MirkOro’: i guai giudiziari

Quando i carabinieri della compagnia di Legnano, poi i vigili del fuoco del comando provinciale di Milano, sono entrati nel suo appartamento, al primo piano di uno stabile, l’uomo era scappato. Ma la sua vicenda personale inizia molti anni prima ed è divenuta di pubblico dominio per un video della primavera del 2014, quando si era sfogato “verso le istituzioni”, in seguito a diversi controlli e perquisizioni delle forze dell’ordine. Mirko Rosa venne poi arrestato dalla Guardia di Finanza il 20 giugno 2015. In un’intervista del 2016, MirkOro ammise diverse sue responsabilità, sostenendo anche di essere dipendente dalla cocaina, al punto da arrivare a spendere 3mila euro al giorno.

In quella stessa intervista, lanciò anche pesantissime accuse nei confronti dell’ex suocero. In particolare sostenne che l’uomo avrebbe addirittura tentato di assoldare un pregiudicato per gambizzarlo. Titolare di oltre 20 punti vendita in tutta la Lombardia, secondo alcune stime, prima dell’arresto, Mirko Rosa contava su un giro d’affari che valeva circa 30 milioni di euro all’anno. La sua caduta imprenditoriale inizia un anno prima dell’arresto della Finanza: ha un furioso litigio con l’ex compagna Nadia De Luca, che lo denuncia per lesioni e maltrattamenti, venne arrestato e il suo socio Giacomo De Luca, che era anche suo suocero, dà il via allo smantellamento di quello che può essere definito “l’impero dei Compro Oro”.

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