Aborto, preti regalano rose a donne incinta per farle dissuadere: arrestati

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Sul tema dell’aborto c’è stata la protesta di due preti arrestati in USA – FOTO: viagginews.com

Due preti mettono in atto una iniziativa di protesta contro l’aborto: le loro armi sono delle rose, ma la polizia li tratta come criminali.

Negli Stati Uniti il tema dell’aborto è da sempre molto delicato e spacca in due l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. In ciò influisce anche la particolarità del sistema sanitario che non è pubblico come in Italia, per fare un esempio. Le donne che intendono interrompere una gravidanza possono recarsi in delle strutture private dedicate. Leader del settore negli USA è la Planned Parenthood, che alla maniera di McDonald’s, ha aperto diversi suoi punti a macchia di leopardo proprio allo scopo di portare avanti la pratica dell’aborto. A questa azienda sono state rivolte anche delle accuse orribili. Come ad esempio quella di vendere i feti abortiti ad ospedali e centri di ricerca, che li richiederebbero per compiere esperimenti e studi vari. I cristiani sono naturalmente sul piede di guerra e non mancano azioni di protesta, come ad esempio preghiere di gruppo davanti alle suddette cliniche.

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Aborto, arrestati due preti contrari dopo manifestazione pacifica

Ad esempio in New Jersey pochi giorni fa due preti, padre Fidelio Moscinski e padre Dave Nix, sono stati arrestati per la loro azione di disturbo. I due, accompagnati da una terza persona, si sarebbero introdotti nella clinica abortista ‘Garden State Gynecolgy’ per cercare di persuadere le donne a continuare le loro gravidanze. E ad ognuna hanno regalato una rosa. In alcuni casi sono riusciti nel loro intento. Si ha infatti notizia di una ragazza che alla fine ha scelto di andare fino in fondo nella sua dolce attesa di 9 mesi. Alla fine però i responsabili della struttura hanno chiamato la polizia, e gli agenti non hanno esitato nel far scattare le manette per i due sacerdoti e per l’altro individuo. Una volta in centrale però i poliziotti sono stati molto più premurosi ed aperti al dialogo. I due religiosi ed il laico sono stati poi rilasciati, ma ora devono affrontare un processo. Intanto si continua a discutere su quello che è diventato un annoso problema di natura sociale e non solo.

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